CRT: si scrive ART, si legge Aprilia

L'Aprilia rientra dalla finestra in MotoGP. Dall'Igna parla dell'ibrido derivato dalla RSV-4

CRT: si scrive ART, si legge Aprilia

Saranno le ART le moto da battere fra le CRT? Potrebbe essere. E queste ART saranno l'anello di congiunzione fra i prototipi della MotoGP e le attuali Superbike? Pensiamo proprio di sì.

ART, comunque, sta per "Aprilia Racing Team" e non è - come pure qualcuno ha pensato - il team Art di Frederic Vasseur e Nicolas Todt che corre in GP2. Il figlio di Jean, oggi presidente della FIA ed ex conducator della Ferrari non c'entra niente con il ritorno della casa di Noale in MotoGP. Art è semplicemente la sigla con la quale sono state iscritte le Aprilia nel motomondiale, visto che 'ufficialmente' le Case non possono farlo.

E già, perché fatta uscire dalla porta del motomondiale con le sue 250 e 125 la casa veneta è rientrata dalla finestra grazie ai Claiming Rule Team con la sua RSV-4, già campione del mondo della Superbike con Max Biaggi nel 2010.

Con tutto il rispetto, infatti, non crediamo che la Suter-BMW, che pure avrà Colin Edwards alla guida, ed ha avuto la gestazione più lunga, possa impensierirle. Visto anche che nei test comparativi con la BMW S1000 RR è andata più piano della cugina "derivata di serie".

I primi test euroepi per i team CRT avranno luogo a Valencia a fine mese: due esemplari, quasi tre, delle ART, sono pronti per essere consegnati al team di Martinez ed al team Speedmaster.

"Saranno le prime prove impegnative per lo sviluppo - spiega Gigi Dall'Igna, responsabile del reparto corse Aprilia - la moto sarà diversa dalla RSV-4 al primo colpo d'occhio, e questo perché il passaggio dalle gomme Pirelli alle Bridgestone non è stato indolore. Le gomme giapponesi, infatti, sono molto più rigide di quelle italiane ed hanno un grip diverso. Cosa, questa, che ha richiesto interventi strutturali. Insomma per passare dalle Pirelli alle Bridgestone non basta fare un assetto diverso, cambia anche la distribuzione dei pesi".

A Valencia a seguire le due squadre che hanno acquistato le RSV-4, scusate, le ART, ci saranno tecnici delle sospensioni ed elettronici dell'Aprilia.

"E' evidente, la moto è nuova anche per noi, figuriamoci per le squadre", sottolinea Dall'Igna.

Per il momento le tre ART saranno le uniche moto 'factory' a disporre dell'elettronica della casa. L'Aprilia infatti non ha ancora ricevuta alcuna richiesta da Giampiero Sacchi, che schiererà la quarta moto - quella che guiderà Petrucci - equipaggiata con un telaio tubolare.

"Ma la nostra elettronica costa poco - spiega Dall'Igna - 5.000 Euro".

Come a dire: potrà essere acquistata in seguito.

Insomma si può correre in classe regina anche così, costruendo la moto pian piano. Perché no? In fondo è un modo di riavvicinarsi ai tempi che furono. Questo, perlomeno, fintantoché la Dorna non proverà ad avvicinare troppo le prestazioni dei prototipi a quelle delle CRT.

I problemi arriveranno allora.


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