Giugliano: ecco il 'secondo' di Checa

Dopo il successo in Superstock 1000, per il romano la nuova sfida in Superbike

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E’ un Giugliano più maturo quello che si presenta ai nastri di partenza della stagione iridata 2012, la sua prima “tra i grandi”, nel mondiale Superbike. Considerato per anni un talento a cui mancava quel quid per poter scalare le classifiche mondiali, il romano ha rischiato di rimanere bruciato in questi anni di Superstock, rimanendo una eterna incompiuta.  La fiamma ardente covava però sotto le ceneri.

Quel talento che strabiliò addetti ai lavori e non al Nurburgring nel 2008, doveva uscire fuori. Come l’araba fenice, nel 2011 la maturazione di un ragazzo ancora giovanissimo, in grado di regalarci sprazzi di classe pura. Cosa è cambiato realmente?Sicuramente l’atteggiamento con cui affronto i week-end di gara. In questo, devo assolutamente ringraziare il team, la squadra. Il cambio di mentalità e la possibilità di avere una compagine vincente come quella del team Althea sono stati i due punti fondamentali per arrivare alla vittoria finale”.

Dopo la vittoria del Mondiale Superstock, è arrivata una promozione anticipata con la gara di Portimao corsa in Superbike. Quali sono state le più grandi differenze tra la 1198 in configurazione stock e superbike?

Le differenze sono molte, partendo dall’elettronica. Noi, con la 1198 in Stock non avevamo molta elettronica, al di là del controllo di trazione. Che poi, in realtà non è un controllo di trazione veritiero. In Superbike ti ritrovi con tantissime regolazioni. L’elettronica la fa da padrona. Un’altra variabile che influenza tantissimo sono i cerchi da 16,5’’. Le gomme Pirelli inoltre, sono completamente diverse da quelle che avevo provato fino ad oggi. Hanno un grip eccezionale, ma farle andare in temperatura e farle lavorare bene è veramente difficile.

Per il 2012 la conferma: promozione ufficiale in Superbike, nel team campione del mondo in carica con Carlos Checa come team-mate...

"So benissimo di avere la moto campione del mondo e la squadra campione. Mi attendo tanto da questa stagione. Ci saranno sicuramente delle gare in cui dovremo faticare, dovremo scoprire questo mondo. La speranza però è quella di fare buoni risultati.."

Per buoni risultati intendi il podio?

"Beh, diciamo che abbiamo la possibilità di puntare sicuramente a stare nei primi 8 in tutte le gare."

Giugliano in Superbike, Petrucci in CRT. Il movimento italiano sta tornando alla ribaltà al di là dei vari Valentino Rossi e Max Biaggi?

"Sicuramente io e Danilo siamo quelli che faranno il salto più grande nel 2012. Però ci son molti piloti bravi nelle categorie propedeutiche, come Fabio Massei o Lorenzo Savadori, tanto per citartene due. Diciamo che dopo anni di buio, il movimento italiano sta tornando ai fasti che si merita."

Domanda provocatoria: la tua romanità, con tutti i suoi pregi e difetti, a conti fatti è stato un vantaggio o uno svantaggio?

"Essere romano? Mettiamola cosi, con il mio carattere, mi son sempre posto il concetto di non farmi aiutare ne di farmi annientare. Spero che le mie origini non siano mai né un problema ne un vantaggio. Voglio essere tenuto in considerazione solo come pilota e come ragazzo, non per il CAP della mia città."

Un’ultima domanda. Su quale circuito ci dobbiamo attendere un colpaccio di Davide Giugliano?

"Sicuramente in Germania. Ricordi il Nurburgring?"

Noi ce lo ricordiamo. Ma nel caso qualcuno se lo fosse scordato…

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