Presente a Wrooom nonostante siano passate solo due settimane dall’infortunio alla spalla rimediato facendo dirt-track, Nicky Hayden ha raccontato le sue impressioni sulla Ducati GP12. Nonostante sia ancora circondata da un alone di mistero – oltre al telaio perimetrale in alluminio, si parla di una ciclistica e distribuzione pesi interamente nuove – è evidente che il nuovo prototipo MotoGP rappresenterà una rivoluzione tecnica per la casa di Borgo Panigale.
Hayden, che non ha provato la GPZero a Valencia per un polso infortunato in gara, è curioso come il resto del pubblico della MotoGP di provare la nuova creatura di Filippo Preziosi. “Sono curioso di provare il nuovo telaio perimetrale – ha detto – Sono in stretto contatto con Filippo Preziosi e i ragazzi a Bologna, ma non ho avuto richieste particolari. Abbiamo identificato i problemi principali e sappiamo in che direzione lavorare”.
I test di Sepang daranno una prima, importante indicazione sulla competitività della Ducati. Nonostante la spalla infortunata, Hayden farà di tutto per essere presente. “Sono passate esattamente 2 settimane dall’infortunio – ha detto – È stato brutto perché mi sono anche rotto 3 costole, ma ora posso fare il lavoro di riabilitazione per provare a esserci all’appuntamento in Malesia. Ho già mancato il test a Valencia, e non voglio perdere altro tempo”.
La motivazione di “Kentucky Kid” deriva anche dall’aver vissuto sulla propria pelle una delle stagioni più difficili nella storia della Ducati in MotoGP, con due soli podi raccolti e nessuna vittoria. In alcune occasioni, i tempi sul giro sono stati addirittura più alti che nel 2010, attirando sulla casa di Borgo Panigale accuse di involuzione tecnica. “Il 2011 è stato un anno difficile, per me e per la squadra – ha ammesso Hayden – L’anno precedente eravamo più vicini al vertice, e ci potevamo concentrare su piccoli dettagli. Quest’anno, a volte, eravamo così lontani che abbiamo provato troppe opzioni per colmare il divario e siamo andati in confusione. Ma non è sempre andata così, in altre occasioni sono anche stato molto più veloce”.
Alla luce dei risultati dello scorso campionato, la Ducati partirà quindi con un handicap rispetto alla concorrenza. “La Honda ha alzato il livello notevolmente la scorsa stagione – ha osservato – Ma sono fiducioso che il divario si ridurrà. Poi sarà importante per noi provare durante la stagione, sfruttando al meglio il cambio nel regolamento. Però non sappiamo ancora il programma esatto dei test 2012, poiché c’è un limite al numero di gomme utilizzabili".
Proprio i pneumatici Bridgestone sono stati spesso bersaglio della critica. Capaci di garantire grande velocità e aderenza in curva, sono però difficili da mandare in temperatura. Il risultato: record di cadute e infortuni in una griglia già scarna di per sé. “L’avere solo due opzioni non è sempre ideale per le condizioni di gara – ha ammesso Hayden – Ma la Bridgestone ha ascoltato i piloti e ha iniziato a portare più opzioni e mescole più morbide dopo metà stagione. In futuro vorremmo avere qualcosa di meno performante ma più adatto ai primi giri e a temperature più fredde, come nei turni di prova mattutini. Non so però se questo si tradurrà in maggior spettacolo”.
A questo proposito, il pilota americano dubita che il ritorno alle 1000 porterà dei cambiamenti radicali. “Rispetto al 2006 le gomme sono molto diverse, e anche l’elettronica ha fatto enormi passi avanti da allora. Non voglio rovinare la festa ai fans che vogliono vedere gomme fumanti e moto di traverso, ma penso che, senza imporre limiti all’elettronica, quei tempi siano passati. Da quello che ho potuto vedere ai test di Valencia, le traiettorie e lo stile di guida assomigliano alle 800. Certo, le 1000 hanno molta più coppia in basso, quindi sarà interessante trovare le giuste regolazioni per l’erogazione e il controllo anti-impennata”.
Hayden ha invece approvato a pieni voti l’avvento delle CRT. “Non so ancora come si tradurrà in pista, ma sono a favore. Più moto e più piloti in griglia fanno bene allo sport. Tutti vorremmo uno schieramento affollato di soli prototipi, ma in questa economia non è possibile. Spero solo che il gap non sia enorme. È importante che dei buoni piloti facciano questa scommessa e sviluppino questo concetto”.
Intanto la Ducati si prepara a Sepang. La prossima settimana, Franco Battaini dovrebbe effettuare uno “shakedown” del nuovo prototipo, con cui farà dei giri anche il campione Superbike Carlos Checa. “È importante per noi avere quanto più feedback possibile – ha detto Hayden – Coinvolgere Checa consentirà di avere il doppio dei dati e proseguire sul percorso di sviluppo stabilito. La Ducati vuole fare una moto più facile, che consenta a molti piloti di andare forte, non solo a uno”.
La filosofia del gioco di squadra vale anche per i piloti ufficiali. “La Ducati è l’unico team con due campioni del mondo. L’anno scorso i risultati non sono stati entusiasmanti, ma l’atmosfera nel box è sempre stata fantastica e ci siamo confrontati tanto con Valentino”.
Almeno fino a quando verrà il momento di abbassare le visiere e spalancare il gas.