Sembra assurdo, visto che l’anno passato accadde la stessa cosa, ma pare proprio che la Motorizzazione (il Ministero Trasporti) abbia terminato il budget per per inviare a casa dei patentati i tagliandini del rinnovo della patente. Messa così, c’è da allargare le braccia e sospirare, ma se si valutano altri aspetti c’è di che essere scandalizzati. Per cominciare, come già detto, è la seconda volta che accade: già a marzo 2012, una circolare recitava: "Come è noto a codesti Uffici, da qualche tempo l'erogazione del servizio di ‘postalizzazione’ dei tagliandi relativi al rinnovo di validità della patente di guida, all'annotazione sulla stessa dell'avvenuto cambio di residenza, nonché di comunicazione dell'avvenuta decurtazione di punteggio, è sospeso a causa dell'indisponibilità delle necessarie risorse finanziarie. Sono altresì noti i disagi che ciò arreca all'utenza, che legittimamente reclama l'erogazione di un servizio che questa Amministrazione - per causa di forza maggiore e fino all'assegnazione di nuove risorse - non è allo stato in grado di corrispondere". Ma poi ci sono altri guai, che andiamo ad analizzare.
CHI PAGA?
Chi deve andare all'estero in auto, e ha la patente priva del tagliandino che testimonia il rinnovo, non può viaggiare in macchina o moto fuori dall'Italia. Soluzione? Effettuare un duplicato della patente, a spese del cittadino (fototessere incluse). Pertanto, c’è la doppia beffa del Ministero che non ha quattrini, cui s’aggiunge l’esborso cui è costretto il patentato italiano per essere in regola. E infine, quella decina d’euro già versati dal cittadino per il rinnovo della patente, a che cosa sono serviti se poi il tagliandino non arriva a casa? È giusto che, se la burocrazia s’inceppa, sia l’utente della strada a dover rimediare con le proprie tasche? Per giunta, spesso l'adesivo inviato per il rinnovo da applicare sulla patente è minuscolo e illeggibile: se si viene fermati dalle Forze dell'Ordine, queste controllano via radio il rinnovo dal numero patente.