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Rca, le Assicurazioni promettono rincari

Compagnie sul piede di guerra sul fronte prezzi Rca

Moto - News: Rca, le Assicurazioni promettono rincari

L’audizione di Aldo Minucci, presidente Ania (Assicurazioni), al Senato è di quelle che lascerà il segno. Oggetto, la conversione in Legge del Decreto 18 ottobre 2012, numero 179, recante "Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese". Che viene sostanzialmente bocciato dalle Compagnie. Nel mirino dell’Ania, la misura che impone un "contratto base" Rc auto con clausole comuni che le Imprese devono offrire al consumatore, anche via Internet, ferma restando la libera determinazione del prezzo "Per favorire la comparazione di prodotti diversi si rischia infatti di violare l’autonomia, in materia di offerta contrattuale, sancita per le imprese di assicurazione dai principi comunitari. È come se si imponesse a tutte le case automobilistiche di produrre una vettura base di cilindrata prefissata e con le stesse caratteristiche": così la pensa Minucci.

Secondo, l’Ania è nettamente contraria alle disposizioni che prevedono la collaborazione tra intermediari di primo livello, ossia agenti, broker, banche, SIM, istituti finanziari e Poste italiane. Nella relazione illustrativa del Disegno di legge di conversione del decreto si afferma che le norme in questione risolverebbero "una questione interpretativa dell’attuale trasposizione in legge nazionale (articolo 109 del Codice delle assicurazioni) della direttiva in materia di intermediazione assicurativa (2002/92/CE), la quale impedisce numerose forme di collaborazione tra intermediari. Le considerazioni in parola sono mal poste, in quanto si vorrebbe far derivare la legittimità di forme collaborative tra intermediari dalla Direttiva n. 92 del 2002, che invece non affronta minimamente il problema, così come non entra nel merito dei rapporti che si instaurano tra imprese e intermediari. E infatti, a prescindere dalle scelte legislative seguite nel recepimento della Direttiva, la questione è di diversa natura e riguarda il ruolo dell’autonomia negoziale privata degli operatori economici".

E, per l’Ania, l’allungamento orizzontale della filiera distributiva, con l’intervento di più di un intermediario, comporta inevitabilmente un aumento dei costi a carico degli assicurati: "Si mettono così a rischio gli investimenti pluridecennali in tecnologia e in promozione effettuati dalle imprese in favore dei propri agenti, costringendole a nuove soluzioni informatiche complesse, da condividere non si sa con quanti concorrenti". Infine, la messa in comune delle politiche commerciali determinerebbe - conclude l’Ania - una violazione dei regolamenti comunitari che nel settore assicurativo vietano scambi di informazioni su elementi sensibili dell’offerta del servizio, quali prezzi e condizioni di contratto. Risultato: "I costi verrebbero ribaltati sui prezzi delle polizze". Insomma, sono in arrivo altre batoste per chi ha una moto o un’auto.

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