From zero to hero. In sella alla M1 ufficiale al posto dell'infortunato Ben Spies, il collaudatore Yamaha Katsuyuki Nakasuga ha vissuto una delle giornate più memorabili della sua vita. Al mattino ha festeggiato la nascita del secondogenito, al pomeriggio è salito sul secondo gradino del podio della MotoGP, unico pilota del Sol Levante a riuscire nell'impresa quest'anno, per di più tra assi del calibro di Dani Pedrosa e Casey Stoner.
Un risultato che ha a dir poco dell'incredibile per il 31enne giapponese, che si è presentato alla conferenza stampa in punta di piedi, con tutta l'umiltà del 'colletto blu' al cospetto dei dirigenti. Incredulo ed esitante al cospetto di fotografi e giornalisti, 'Katz' ha prima fatto finta di uscire dalla sala, poi atteso che Stoner e Pedrosa si sedessero prima di prendere finalmente il suo posto. Rispetto, questo sconosciuto.
Un siparietto che gli è valso gli applausi degli astanti, prolungato da uno scambio di battute tradotto in tempo reale da Akira Yoshimura, giornalista giapponese improvvisatosi interprete. Perché forse Nakasuga non conoscerà bene l'inglese, ma la velocità non conosce idioma.
"Sono felicissimo di questo risultato – ha esordito – Le condizioni erano molto difficili oggi. È stata una gara dura, ma devo ringraziare il team per avermi aiutato a scegliere l'assetto migliore. Salire sul podio è come un sogno o un miracolo, dopo una qualifica non entusiasmante. Grazie a Yamaha per questa opportunità di correre in MotoGP, è stata una giornata fantastica".
Grande gioia anche per Michele Pirro, che come Nakasuga si dedicherà il prossimo anno al compito di collaudatore, anche se per Ducati. Come regalo d'addio al team Gresini, il pilota pugliese ha chiuso la gara al quinto posto, primo su CRT.
"Oggi ho conquistato il mio miglior risultato dell’anno, chiudendo anche primo tra le CRT, non potrei essere più contento – ha dichiarato Pirro – La gara non è stata facile ma quando ho preso qualche rischio ho chiesto aiuto a Marco (Simoncelli) come l’anno scorso quando ho vinto qui in Moto2, e lui puntualmente mi ha dato una mano".
Il modo migliore per chiudere due anni passati all'interno del team dell'ex-iridato 125 prima di inseguire il sogno di una MotoGP 'pura'.
"È stato un periodo importante per la mia carriera, in cui ho condiviso momenti molto intensi con il team, affrontato difficili sfide, sofferto e gioito, e ringrazio tutti a partire da Fausto. Questa esperienza ha aumentato la mia consapevolezza di poter competere ad alto livello. Grazie anche ai ragazzi della squadra, che si sono sempre impegnati nel darmi una moto competitiva, a quelli del' hospitality per il tempo passato in amicizia e a tutti gli sponsor per il prezioso sostegno. Il ricordo dell'ultima gara vinta insieme a Valencia ed il risultato di oggi resteranno indelebili".