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Stoner: tornare? MotoGP deve cambiare

"Non sono un tipo emotivo, ma oggi ho provato una sensazione speciale"

MotoGP: Stoner: tornare? MotoGP deve cambiare

L’unica cosa che oggi Casey Stoner  ha fatto lentamente è stato arrivare alla conferenza stampa, in pista invece ha continuato sul suo usuale livello, la perfezione. Ha dominato tutti e tre i turni di libere, le qualifiche, il warm up, ha vinto la gara e fatto segnare il giro più veloce. “Ma non sono partito benissimo e anche al mattino non ero riuscito a migliorare la moto” trova il pelo nell’uovo. Particolari ininfluenti, che certamente non interessano ai 90mila tifosi che hanno salutato la sua vittoria, che sarà l’ultima su questa pista dopo la decisione di ritirarsi.

Non sono un tipo emotivo – afferma il Canguro – ma oggi è stata una giornata straordinaria. E’ stato difficile concentrarmi sulla gara come faccio sempre, mi sentivo insolitamente nervoso, una sensazione che non mi piace. Il pubblico è stato straordinario, vedevo moltissima gente a bordo pista e penso siano stati contenti di potere festeggiare tre piloti australiani sul podio nelle tre classi”. Stoner si è goduto il suo trionfo fino all’ultima goccia, mentre gli applausi lo sommergevano quando sul podio ha alzato al cielo la coppa. “L’emozione è stata più grande di quella degli altri anni, qualcosa di diverso – ammette – Ma non pensiate che sono soddisfatto di questa vittoria, rimane ancora una gara, a Valencia, per me la stagione non è ancora finita.

Proprio sul suo ritiro si concentrano le domande, la speranza è che possa cambiare idea. “Non sono abituato a tornare sui miei passi – chiude la porta a ogni ripensamento – Oggi mi sono divertito molto e so che mi mancherà correre, ma ho pensato molto prima di prendere questa decisione e so cosa comporterà. Non ho nessun rimpianto, se ne avessi non mi fermerei. So che in questa stagione sono migliorato e che forse sono al mio massimo, ma questo è il momento giusto per fermarmi. Poi questa sarà la mia ultima gara qui in MotoGP non in assoluto”. Inutile incalzarlo, Casey non si muove dalla sua posizione anche se “non si può mai dire mai. Non so se ripenserò a questa decisione, ma sicuramente perché io possa ritornare in questo mondo dovrebbero cambiare molte cose”.

Meglio allora concentrarsi sulle sensazioni in sella, e scoprire se questa sia stata la migliore gara sulla “sua” isola. “Fare paragoni è difficile, questa moto forse è stata la più bella da guidare qui perché quella più potente – riflette – Non c’è una grande differenza dalla 800 dello scorso anno, ma sarebbe potuta essere meglio, se non avessi avuto queste gomme”. Sarà un pilota ormai in pensione, ma all’ultima stoccata non rinuncia di certo, e neanche a rivelare i suoi segreti. “Dirvi come faccio ad andare così veloce su questa pista? Non ancora”.


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