Il mercato italiano, diciamo la verità, negli ultimi anni ha sempre preferito la praticità e la comodità degli scooter, rispetto alle moto. Le due ruote sono una passione, ma sono lontani oramai i tempi in cui le supersportive, le moto d'elite sfornavano numeri di tutto rispetto.
Gli ultimi due anni invece, hanno portato ad una domanda di mercato principalmente basata su un mezzo poliedrico, utile, agile, parco nei consumi e, possibilmente, divertente. Al di là del best seller R 1200 GS, ecco affacciarsi nuove realtà come Honda NC700, senza dimenticarsi del regno imperituro dell'SH.
Suzuki sta cercando di inserirsi all'interno del mercato italiano ed europeo con il nuovo Inazuma 250, una moto facile, economica e adatta ai neofiti. Un perfetto succedaneo agli scooter di fascia media, in altre parole.
B-KING IN MINIATURA - Per realizzare la piccola Inazuma, ad Hamamatsu si è deciso di di ispirarsi nel design alla sorella maggiore B-King. La sinergia si ritrova nel cupolino, molto essenziale e scarno, nel faro incassato al suo interno, oltre agli indicatori di direzione anteriori che, in questa piccola, sono stati integrati nei convogliatori laterali. Anche il profilo del posteriore si ispira alla B-King, ma nella Inazuma risulta ovviamente più comodo e rastremato, accompagnato dal doppio scarico.
MOTORE BICILINDRICO - Il motore è un bicilindrico fronte-marcia da 248cc con sistema di raffreddamento a liquido, bialbero a sei marce. La volontà da parte dei tecnici di Hamamatsu è stata quella di ottimizzare la potenza e la coppia ai bassi e medi regimi. Il motore ha un alesaggio di 53.5mm ed una corsa di 55.2mm. Un motore sottoquadro, predisposto - ovviamente - per ottimizzare e massimizzare il risparmio di carburante. Il propulsore è dotato di un contralbero di bilanciamento, per prevenire le vibrazioni e ridurre il rumore, ottimizzando inoltre l'erogazione del motore agli alti regimi. L'Inazuma è dotata inoltre di una centralina elettronica "ECM" che controlla e stabilisce, sulla base delle informazioni provenienti dai vari sensori, i tempi ed i volumi ottimali d'iniezione per avere il giusto rapporto tra prestazioni e consumi. Potenza massima pari a 24,48 CV a 8.000 giri/min mentre la coppia massima è di 22 Nm a 6.000 giri/min. Gli intervalli di manutenzione sono previsti ogni 5.000 Km.
TELAIO E FRENI - il telaio è una doppia culla in acciaio, realizato per rispondere proprio alle esigenze di facilità d'utilizzo, sopratutto per un neofita. Una dichiarazione d'intenti che si ritrova in tutti gli ambiti della ciclistica. L'altezza da terra è di 780mm, con sospensioni che si presentano con una forcella telescopica all'anteriore e un monoposteriore regolabile con precarico a molla. Pinza da 290mm con due pistoncini paralleli all'anteriore e da 240mm al posteriore. Manca l'ABS e questo, in effetti, è un dettaglio non di poco conto, proprio per l'obiettivo prefissato dall'Inazuma. Capitolo gomme: l'anteriore è un 110/80R17 mentre il posteriore abbiamo un 140/70R17. Misure scelte proprio per mantenere sempre vivo il concetto di stabilità della moto.
COME VA - Partiamo subito da un presupposto fondamentale. La moto ci è stata presentata come "facile ed economica". Logico quindi attenderci una moto semplice e immediata. Se a questo aggiungiamo la constatazione che la moto è stata realizzato nello stabilimento cinese di casa Suzuki per il mercato nipponico, il quadro risulta completo. Con tali aspettative saliamo in sella. La Inazuma risulta comoda e immediata. Inoltre, qualche piccolo particolare, come la strumentazione con display LCD, ci sorprendono in positivo. La "postazione di comando" risulta chiara, completa ed efficace.
C'è il segnalatore della cambiata e l'indicatore di marcia tanto per fare un esempio. Inoltre, l'indicatore del numero di giri può essere impostato in tre modalità: standard, normale ed eco. In questo modo possiamo regolarci per valutare la tempistica migliore di cambiata, in base alle nostre esigenze. La posizione in sella come detto, risulta comoda sia per le gambe che per le braccia e tale sensazione viene confermata una volta partiti. Ci troviamo quasi in sella ad uno scooter con le marce. Partiamo per il nostro giro che prevede un tratto urbano ed uno extra-urbano con qualche curva da pennellare e tornanti stretti. Il motore bicilindrico offre anche un bel sound e mostra la sua verve fin da subito. Ovviamente non parliamo di chissà quali potenze, ma il brio, l'elasticità e lo scatto fin dalle basse velocità sono apprezzabili. Non è un "lampo" (Inazuma in giapponese significa proprio lampo), ma è un motore brioso ed elettrico, senza strappi. Nel traffico cittadino permette di muoversi con estrema agilità, superando le insidie che la mobilità urbana offre con estrema scioltezza. Ovviamente, quando ci siamo trovati tra le colline intorno a Torino, si è notato che, per farla rendere al meglio, bisogna farlo girare almeno dai 7000 giri/min in su, fino ai 10.500 giri/min. La frizione stacca subito ed è quanto di più morbido abbiamo mai provato, così come il cambio che ha innesti immediati e velocissimi. Abbiamo riscontrato, in rari momenti, solo qualche "sfollata" tra la terza e la seconda marcia, ma questo fenomeno è da ricondursi, probabilmente, allo scarso rodaggio che le Inazuma aveva alle spalle.
La frenata è molto buona, ma sopratutto, è facile. La leva anteriore offre una buona potenza, anche se per frenare decisi serve premere con forza la leva che, dopo un pò, risulta spugnosa. Un pregio questo, considerando che la moto è indirizzata per chi ha poca esperienza sulle due ruote. La frenata posteriore è di grande aiuto in questi casi, molto potente (forse un pochino troppo, considerando la facilità con cui si bloccava la ruota) ma anche modulabile.
Il suo lavoro lo svolge in maniera ottimale, aiutando a chiudere la traiettoria quando si entra in curva un pochino troppo veloci. Capitolo ciclistica. La moto è impostata su un dettame unico: stabilità. Lo si nota dall'inclinazione della forcella, molto caricata in avanti. Questa offre un pochino troppa inerzia nel far scendere in piega la moto, ma l'agilità si ritrova dal baricentro basso della moto, dall'equilibrio e dal peso contenuto della moto. Tra le curve ci si diverte ma, considerando anche il settaggio morbido delle forcelle, non si possono pretendere pieghe da capogiro o prestazioni al top.
Semplicemente non è l'obiettivo di questa moto che comunque ci è piaciuta. Si divincola benissimo nel traffico, così come può risultare molto buona per qualche giro fuori porta. Una moto che, visto il prezzo contenuto - versione standard a 3.990 euro f.c. e Plus a 4.290 euro f.c. (con cavalletto centrale e bauletto da 26 litri) - la facilità di utilizzo, consigliamo vivamente a chiunque volesse cominciare a familiarizzare con il mondo del motociclismo, a patto però che si provveda quanto prima a dotare la moto di un sistema ABS. Capiamo la politica dei costi contenuti, ma una moto da neofiti, a nostro parere, deve avere il sistema di antibloccaggio. Non resta che attendere la commercializzazione dell'Inazuma, prevista per fine ottobre.