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Tombini rubati, pericolo per le moto

Crateri improvvisi per chi va sulle due ruote

Moto - News: Tombini rubati, pericolo per le moto

Non bastavano le strade disastrate delle nostre città, non era sufficiente il bitume di pessima qualità che si rompe spesso; adesso ci si mettono anche i... ladri di tombini. Che rubano per fame, per sopravvivere. Come denuncia Gianni D’Agata, dello Sportello dei Diritti, stando alle quotazioni attuali, la ghisa costa 500 euro alla tonnellata e quindi a 0,5 euro al chilo.

Per un tombino, i ladri di chiusini incassano sui 3,5 euro, al "mercato nero". Grazie al rame e alla ghisa dei tombini, e se questi metalli divengono così preziosi da divenire quasi oro nel 2012, vuol dire che la situazione è seriamente drammatica. Tuttavia, il problema vero riguarda gli utenti deboli della strada: chi va in moto o in scooter in città. Tutto sommato, gli automobilisti se la cavano con uno spavento o un danno a una gomma, a un cerchione o a una sospensione; ma gli scooteristi devono affrontare un pericolo elevatissimo, un gruviera improvviso.

Il guaio è che possono esserci anche lesioni fisiche per chi va in moto: è possibile (anzi, è sicura) una caduta dal mezzo, per via del vuoto lasciato dall’assenza del tombino. A quel punto, a chi rivolgersi per ottenere l’indennizzo? I ladri sono ormai svaniti nel nulla con ghisa e rame, i Comuni sostengono che quel cratere improvviso era inevitabile, nonostante la massima cura per la strada, e la manutenzione continua della via dov’è avvenuto il sinistro. E allora, il motociclista danneggiato può cercare di citare in giudizio il Comune stesso, ritenendolo comunque responsabile del danno. Oppure può accusare l’amministrazione di non aver provveduto a evitare i furti di tombini, pur sapendo che sono sempre più frequenti: sarebbe stato sufficiente imbullonarli. O avere una maggiore sorveglianza sui chiusini, oggetto di furto in epoca di crisi.


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