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Accisa mobile: un misero cent...

Se la nuova norma verrà varata, il risparmio sarà di un cent per litro di carburante

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Sì, no, forse: in materia di benzina, i componenti del Governo si smentiscono l’un l’altro a distanza di un giro della Terra su se stessa. Probabilmente, al di là delle speculazioni politiche, il Ministero dello Sviluppo Economico ha predisposto una bozza di Decreto per varare un meccanismo di accisa mobile sui carburanti. In due parole, consente di variare tale imposta (oggi, da sola e senza Iva, vale mediamente, tra benzina e gasolio, il 36% del prezzo) sia al rialzo sia al ribasso, sulla base delle variazioni del gettito Iva. Questo viene calcolato solo sulla componente industriale derivante dal mercato internazionale, cioè sulla quotazione dei prodotti finiti.

Da quando tutto questo? Da novembre, forse. L’obiettivo dell’accisa mobile è dare piena e reale attuazione al principio di non compartecipazione dello Stato agli incrementi di Iva derivanti dall’aumento del prezzo internazionale del petrolio e conseguentemente dei suoi prodotti derivati. Così, viene stabilito un procedimento automatico che alla fine di ogni trimestre fa scattare, separatamente per la benzina e per il gasolio, variazioni di accisa di almeno un centesimo di euro. E qui sta il guaio: un procedimento complicatissimo, una norma cervellotica, tutto per un misero cent ogni tre mesi...

Per giunta, in Italia, ci sono appena stati 17 mesi di progressivi aumenti delle accise, ammontanti in tutto a 16,4 cent/litro per la benzina: saliamo a 17,3 con le addizionali regionali che si sono aggiunte nello stesso lasso di tempo. A fronte di questi aumenti spaventosi, ecco il cent trimestrale di accisa mobile...

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