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Terzo cartellino giallo per Marquez

La Direzione Gara ammonisce Marc per il contatto con Kallio nelle libere

Moto - News: Terzo cartellino giallo per Marquez

Marc Marquez ha un viso d’angelo, ma sotto tuta e casco nasconde corna e coda da diavoletto. Durante il terzo turno di prove libere a Motegi si è reso protagonista ancora una volta di un corpo a corpo, questa volta con Mika Kallio. Ad avere la peggio il pilota finlandese finito a terra, “avevo sorpassato in modo pulito Marc, poi lui mi è entrato dentro nella curva successiva” ha spiegato. Un caduta del tutto evitabile, che ha fatto infuriare non poco il pilota di Marc VDS e che non è sfuggita neanche alla Direzione Gara, che ha richiamato Marquez per ammonirlo. Un cartellino giallo insomma, il terzo che lo spagnolo riceve quest’anno.

L'incidente tra Marquez ed Espargaro a BarcellonaIl primo se lo beccò  per “guida pericolosa” nella prima gara della stagione in Qatar, dopo avere ostacolato Thomas Luthi chiudendone la traiettoria. Il secondo a Barcellona, dopo un contatto con Espargaro, che cadde. A pagarne le conseguenze, sempre gli altri. Ma Marquez riuscì a fare anche di peggio, lo scorso anno a Phillip Island nelle libere, a turno concluso, centrò a grande velocità l’incolpevole Wilairot e gli fu commissionato un minuto di penalizzazione al suo tempo di qualifica.

Questa volta invece se l’è cavata con l’ennesimo cartellino giallo, un buffetto. Di solito ne bastano due per una squalifica, ma evidentemente nel motomondiale le cose procedono diversamente. Giustissimo che la Direzione Gara prenda provvedimenti quando ci sono episodi che mettono a repentaglio la sicurezza dei piloti, ma non si può ridurre tutto a una tirata di orecchie. Soprattutto quando il comportamento è reiterato. Sbagliare è umano e non pensiamo che Marquez abbia deliberatamente buttato a terra Kallio, ma gli errori devono essere pagati. Il prossimo anno salirà su una MotoGP e lì i pesi in gioco rendono ogni contatto ben più pericoloso. Bautista dopo avere centrato Lorenzo ad Assen, in gara e non in prova, era stato costretto a partire dall’ultima posizione nel GP successivo. Due pesi e due misure?


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