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Riforma al Codice della Strada: marcia indietro sugli stupefacenti

Non cambierà nulla per la guida sotto l'effetto di droghe

Moto - News: Riforma al Codice della Strada: marcia indietro sugli stupefacenti

Tanto tuonò che non piovve. Alla fine, la possibile novità più importante del Codice della strada non andrà in porto. Come OmniMoto.it vi ha anticipato qui, la commissione Trasporti alla Camera ha dato l’ok alla mini-riforma del Codice, ma per la droga ha lasciato tutto com’è. Oggi, il guidatore in stato alterato da droga si salva dalla multa se emerge che la sostanza tossica è stata presa molto tempo prima del controllo della Polizia su strada. La norma che rivoluzionava tutto era semplice: se il conducente ha assunto la sostanza cinque minuti o cinque giorni prima del controllo della Polizia, sarà comunque soggetto a una pesantissima multa (1.500 euro, arresto da sei mesi a un anno, sospensione della patente di guida da uno a due anni). Con la nuova regola, invece, si sarebbe trattato di un reato, a prescindere da quando s’è fatto uso di droga. Invece, nulla è cambiato.

Domani come oggi non si potrà procedere ad accertamenti quando si abbia ragionevole motivo di ritenere che il conducente "abbia fatto uso" di sostanze stupefacenti o psicotrope. Occorre dimostrare che il soggetto si trovi "sotto l'effetto conseguente all'uso" di tali sostanze, fattispecie evidentemente più ristretta.

Una retromarcia improvvisa e inaspettata da parte del Parlamento, giacché pure il reato di Omicidio stradale (quasi volontario, commesso sotto l’effetto di alcol o droghe) è stato cancellato.

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