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MotoGP latitanti, come lo spettacolo

I piloti disertano anche il 2° turno a Misano. Crutchlow: "sono deluso per me e i tifosi"

MotoGP: MotoGP latitanti, come lo spettacolo

Un altro turno con la pista deserta, con i piloti ai box a chiacchierare  come in un noioso pomeriggio estivo al bar, lasciando l’incombenza di qualche giro ai volenterosi della CRT e a qualcuno della MotoGP, Abraham, Spies e Rea, Bautista negli ultimi minuti. Fra i top rider solo Valentino Rossi ha deciso di salire in sella alla sua Desmosedici quando mancavano una ventina di minuti della fine, regalando ai tifosi arrivati in circuito sfidando il maltempo e agli spettatori davanti alla tv  almeno il piacere di sentire il rombo della Rossa risuonare in pista per lo spazio di un giro. E’ stata per loro l’unica soddisfazione, nessun’altra, nonostante il biglietto regolarmente pagato e il conseguente diritto di vedere i loro beniamini in pista. Le condizioni erano sfavorevoli, probabilmente è completamente inutile girare con l’asfalto freddo e umido, ma è comunque uno tristissimo spettacolo fissare per un’ora e mezza (la durata dei due turni) una pista simile al Sahara per presenze.

Qualche pilota lo sa e Cal Crutchlow ha commentato così questi turni:sono deluso di non avere fatto neanche un giro oggi, sia per me che per i tifosi. Ma purtroppo in questo punto della stagione sarebbe stato troppo rischioso correre in queste condizioni”. Nessuno vuole obbligare i piloti a rischiare senza nessun beneficio, ma resta il fatto che in condizioni simili Moto3 e Moto2 sono scese regolarmente in pista con i piloti impegnati a fare il loro meglio. Forse sarebbe bastato qualche giro “a passeggio” con il braccio alzato a salutare i tifosi, e magari un’impennata. Qualcosa per non fare loro rimpiangere il fatto di avere sprecato una giornata sotto la pioggia e avere anche sborsato il prezzo dell’ingresso. Sembra facile a dirsi, ma impossibile a farsi, almeno in questo sport.  Non è la prima volta che succede e la rotta si invertirà difficilmente, perché a nessuno sembra importare molto.

Poco significato ha quindi il primo posto della Ducati di Karel Abraham, il suo tempo di 1’42”030 da consegnare alle cronache. Poi Ellison, Pirro, Hernandez, Rea, Petrucci, Salom, Spies, De Puniet, Pasini e Bautista. Riportiamo l’elenco completo dei “coraggiosi”, che sono appena 11 su 21. Lo sport oggi ha lasciato spazio alla noia, con buona pace degli appassionati. Vuol dire che ricorderemo questo Gran Premio come una curiosità, l’unico disputato su due giorni al posto di tre.

 

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