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Benzina a 2,013 euro al litro

Siamo anche i più tassati d'Europa...

Moto - News: Benzina a 2,013 euro al litro

Appena concluso il penultimo weekend di sconti, il prezzo della benzina è già oltre i 2 auto al litro. Nell'Italia centrale, come emerge dal monitoraggio di Quotidiano Energia, la verde in modalità servito è arrivata a 2,013 euro al litro. Una cifra stellare che impressiona ancora di più se si pensa che il record storico del nostro Paese è stato tristemente raggiunto il 22 agosto con i 2,044 euro al litro. Una leggera consolazione arriva dalla media nazionale, che stando a Check-Up Prezzi QE, è pari a 1,924 euro al litro per la benzina in modalità servito, 1,809 per il diesel e 0,778 per il GPL. Fermi i prezzi raccomandati, ad eccezione di IP che sulla benzina ha aggiunto uno 0,5 cent al litro e sul diesel uno 0,3 cent. Una leggera risalita che, stando alle più recenti previsioni, è destinata a ripetersi nelle prossime settimane.

CHE TASSE!
Gli italiani (tar)tassati. Abbiamo un triste record: per la benzina nessuno in Europa paga tante tasse come noi. I dati ufficiali della Commissione europea sui prezzi dei carburanti del 20 agosto confermano che l’Italia ha la fiscalità più alta sulla benzina (1,064 euro/litro, comprese le addizionali regionali). Non vi basta? Ecco un’altra notevole "performance" di cui faremmo volentieri a meno: abbiamo il secondo prezzo più alto (1,847 euro/litro) dopo la Svezia. Inoltre, lo stacco del prezzo industriale (cioè del prezzo al netto di tutte le imposte) è azzerato: corrisponde (-0,001 euro/litro) alla media dei 17 Paesi di area monetaria euro. Lo evidenzia il sindacato benzinai Figisc. Non solo: quel dato scende a -1,6 centesimi/litro se si considera che la Commissione non tiene conto delle addizionali regionali di accisa su questo prodotto, le quali valgono sulla media nazionale circa 1,6 centesimi/litro. Si va infatti dalle Regioni che non applicano addizionali e quelle che la applicano da un minimo 2,6 a un massimo di 5,0 centesimi/litro. Sui 27 Paesi dell’Unione, il prezzo italiano e la fiscalità sul prodotto gasolio si classificano al terzo posto, preceduti da Regno Unito e Svezia. Lo stacco del prezzo industriale per il gasolio è superiore di 6 millesimi di euro/litro sempre rispetto alla media dei 17 Paesi di area monetaria euro.

CALCOLI COMPLESSI

Stando alla Commissione europea, nel giro di due settimane (ossia dalla rilevazione del 6 agosto a quella del 20 agosto) i prezzi sono aumentati in Italia di +0,061 euro/litro per la benzina, contro una media dei 17 Paesi di area euro di +0,071 euro/litro, e di +0,051 euro/litro per il gasolio, un dato corrispondente alla media dei 17 Paesi. Da questo, bisognerebbe detrarre gli aumenti di imposte decretati dal Governo italiano l’11 agosto 2012, che valgono 0,005 euro/litro. Alla fine, gli aumenti italiani sono stati inferiori di un importo tra un minimo di 0,5 e un massimo di 1,5 cent/litro, a seconda dei prodotti, da quelli della media comunitaria. Come diceva il Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera.

AUMENTI A RIPETIZIONE

Se la benzina ha sfondato quota 2 euro il litro, la media nazionale dei prezzi con servizio è su 1,924 euro al litro per la verde e 1,809 per il gasolio, prezzi che al self sono inferiori. C’è un altro guaio: sui dati degli ultimi 10 giorni (13-23 agosto 2012), la Figisc rileva che le quotazioni internazionali dei prodotti raffinati sono aumentate mediamente tra i prodotti di 4,4 cent/litro, Iva compresa, mentre i prezzi al consumo sono saliti di ben 5 cent/litro per la benzina e 4,5 per il gasolio. Picchia duro, manco a dirlo il più recente aumento delle accise entrato in vigore l’11 agosto (0,5 cent/litro). Gli automobilisti italiani, per cercare di non farsi svuotare troppo il portafogli alla pompa, hanno cambiato le abitudini di acquisto: il 25 % delle vendite della settimana si effettua con un prezzo inferiore di 20/21 cent rispetto alla media.

CHE BATOSTA!
Ultima pennellata di questo quadro a tinte fosche: le imposte crescenti (le accise sono aumentate di 16 centesimi per la benzina e di 18 per il gasolio, Iva compresa), la crescita del greggio (+14 cent/litro) e dei prodotti raffinati (+21 cent/litro per la benzina e +20 per il gasolio), il deprezzamento dell’euro (-13,8 %), hanno fatto lievitare i prezzi dei carburanti di 31 cent/litro in un anno. Fino alla prossima accisa. A tale proposito, Franco Ferrari Aggradi, presidente di Assopetroli Assoenergia, attacca: ''Anche la Bulgaria dopo la Francia si pone il problema del caro carburanti e parla di revisione del sistema delle accise che dovrebbe però avvenire in accordo con l’Unione europea. Invece, il nostro Governo di tecnici si ostina a non voler vedere la stretta relazione tra costo dei carburanti e ripresa economica e non ascolta nessuno''.

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