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Husqvarna cross 2013: nome svedese, orgoglio italiano! - TEST

Abbiamo provato al Ciglione della Malpensa la CR125 e le TC250R e 499

Moto - Test: Husqvarna cross 2013: nome svedese, orgoglio italiano! - TEST

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Sono 100 anni che Husqvarna produce moto ed è dal 2007 che fa parte del BMW Group, operazione che ha permesso alla Casa di Biandronno, in provincia di Varese, di fare investimenti sempre più grossi e mirati per le proprie moto. Abbiamo provato per voi i modelli da cross 2013, la CR 125, la piccola 2 Tempi, e le TC 250 R e 499. Prima però, vediamo come sono fatte e cosa cambia rispetto ai modelli 2012.

Husqvarna TC 250 R

La TC 250 R MY2013 è una moto altamente competitiva anche per il motocross nella classe MX2. E' il frutto del lavoro di sviluppo degli ingegneri di Husqvarna Motorcycles e delle esperienze raccolte nel Campionato mondiale MX2, e anche nella produzione di serie gli ingegneri hanno introdotto diverse ottimizzazioni tecniche che rendono la TC 250 R ancora più efficiente.

Il motore, a quattro tempi, pesa solo 22 Kg, il propulsore più leggero della propria classe, ed è stato ottimizzato a livello di guidabilità e resistenza già nel 2012. Grazie a due alberi a camme in testa e comando valvole resistente ai regimi elevati, con leve oscillanti e quattro valvole in leggerissimo titanio, il propulsore offre le premesse ottimali per raggiungere un’elevata potenza di picco e un andamento di coppia ottimale. Oltre a questi componenti costruttivi, l’aumento della potenza è stato realizzato ricorrendo a un sistema elettronico d’iniezione di carburante della Keihin con un diametro delle farfalle di 42 millimetri, combinato con un generatore della Kokusan che provvede a una preparazione della miscela ed a processi di combustione ottimali, cosi da assicurare la massima resa di potenza. Per garantire la migliore performance del motore, l’impianto di scarico è dotato di un collettore ridisegnato. Questo netto aumento della performance del motore si riflette anche nella "R" che è stata aggiunta al nome del modello.

La nuova TC 250 R si affida a un telaio in acciaio nero, trattato con vernice in polvere, composto da tubi di sezioni differenti. Per garantire la massima resistenza torsionale, nella zona del canotto sterzo il telaio è stato rinforzato con piastre in cromo-molibdeno-25CrMO4-acciaio. Il compito di molla/ammortizzatore lo esegue una sofisticata forcella teleidraulica a steli rovesciati della Kayaba con un fodero dal diametro di 48 millimetri ed ammortizzazione a cartuccia chiusa. Il sistema si distingue per offrire una risposta particolarmente sensibile e la possibilità di regolare il precarico molla nella fase di compressione ed estensione. La sospensione posteriore Kayaba con deviazione a leva provvede all’ammortizzazione posteriore della moto. Anche questo ammortizzatore permette di aggiustare la fase di compressione ed estensione in diversi campi di velocità, così da trovare la taratura e trazione ottimale su fondi sia a onde corte che lunghe.

Si è poi dotato la TC 250 R di equipaggiamenti su misura per l’uso nelle gare più dure. Durante le competizioni, due mapping del motore (accessorio originale) tengono conto delle differenze del terreno, offrendo un’erogazione di potenza molto morbida oppure estremamente aggressiva. Il pilota può selezionare il mapping in modo veloce e sicuro attraverso i comandi (accessorio originale) inseriti alle estremità del manubrio sinistro. Per rendere i due modelli ancora più competitivi è stato introdotto un nuovo sistema d’iniezione di carburante ed è stato soppresso il dispositivo di hotstart. Il basamento del motore è dotato di un nuovo tappo magnetico di scarico dell’olio che lega l’usura metallica. Ulteriori novità sono le imbottiture del manubrio per una protezione più efficiente del pilota in caso d’urto. Le manopole nere sono incollate al manubrio ed evitano una rotazione indesiderata. Per tenere conto delle esigenze del motocross gli adesivi sono più resistenti ed è stato montato un radiatore nuovo, più robusto.

Vedremo ora, durante il test, quali sono le ulteriori modifiche, anche se la CR 125 e la TC 499 non subiscono grossi cambiamenti. La TC 250 R è dunque la moto che ha ricevuto più "updates". Ma montiamo in sella e vediamo come vanno queste Husky!

LA PROVA

Il mitico Ciglione della Malpensa è tirato a lucido per la presentazione della rinnovata gamma Husqvarna 2013. I modelli del prossimo anno sono in bella mostra e subito si notano le grafiche nuove con l'aggiunta del suffisso R per sottolineare l'aumento di potenza della TC 250 che beneficia delle modifiche al motore, testata derivata da quelle che corre nel Mondiale MX2 con Alessandro Lupino (la TC 250 ufficiale). Un pistone più leggero, un nuovo cilindro, l'iniezione Keihin, nuovi alberi a camme e nuove valvole (sempre in titanio per i modelli TC). Nuovi anche i radiatori più robusti, il tappo olio magnetico, le manopole nere e il paramanubrio.

TC 250 R

Ho proprio voglia di salire subito in sella per provare se le modifiche al motore hanno portato dei benefici nella guida rispetto al già ottimo modello dello scorso anno. Abbasso un paio di cm il manubrio e sono pronto. Un giro di ricognizione e poi gas! Il piccolo 250 risponde che è un piacere. Vigoroso in basso e con un buon allungo, aggancia bene la marcia e anche sui lunghi salitoni del tracciato il passaggio da terza a quarta non crea problemi e la spinta continua ad essere costante. Le sospensioni lavorano bene ma sento un po' "duro" l'anteriore. Mi fermo. Tre click in meno alla forcella e due in più al mono. Adesso sono a posto. L'ingresso in curva è ottimo e in uscita, anche con il fondo abbastanza scivoloso, la trazione rimane molto buona. Sui salti poi questa Husky offre il meglio di sè: facile, leggera e intuitiva, consente di correggere la traiettoria in ogni momento. L'impianto frenante fa bene il suo lavoro. Chi come me frena con un dito solo, deve però regolare la leva con l'apposita vite un cm in avanti. Giro molto senza stancarmi... dovevo fare cinque giri e ne ho fatti 15. Questa piccola TC 250 R è fantastica!

CR 125

Ci sono 39 gradi e dopo mezz'ora di pausa riparto con la zanzara del gruppo: la CR 125. Pochi gli interventi sulla collaudata CR 125 di casa Husqvarna. Grafiche, grip manopole, protezione manubrio. D'altronde era già una delle migliori ottavo di litro presenti sul mercato. Salgo in sella, tutto è al posto giusto e anche da ferma trasmette un'idea di leggerezza estrema. Dopo averla provata a lungo lo scorso anno ritrovo subito le piacevoli sensazioni conosciute. Facile in staccata dove si ferma in un attimo, agilissima in curva, perfetta in aria e stabile sul veloce. Il motore è quello tipico di tutte le 125 da gara. Un po' debole in basso e fortissimo quando entra in coppia con un allungo favoloso. Ottimo il cambio marcia, non cala mai di giri, continua a urlare anche nel passaggio terza quarta in salita. Splendido, mi piace! Un'ottima moto per tutti coloro che desiderano divertirsi con un mezzo performante ed economico nella manutenzione. Certo costasse meno all'acquisto...

TC 499

E per ultima, eccomi in sella alla sorella maggiore di casa Husquarna, la TC 449. Pochi gli interventi su questo collaudato modello: grip manopole, protezione manubrio e grafiche. La posizione in sella è corretta (specialmente per chi supera il metro e settantacinque) e i comandi sono tutti al posto giusto, a parte il pedale del freno posteriore che non risulta subito facile da trovare per via del carter frizione piu largo del normale. Bisogna farci un po' l'abitudine, ma dopo pochi giri tutto è ok. La frizione ha un comando molto morbido e lavora bene. Conosco la pista e la TC 449 dall'anno scorso. Comincio subito con un ritmo allegro. Il motore è un po' ruvido, ha una grande coppia ma non eccelle in potenza massima e in allungo. Bisogna far correre questa grossa "Husky" usando terza e quarta. In aria, sui salti, va capita bene; non trasmette subito confidenza, sembra un po' pesante ma tiene bene la traiettoria con grande precisione. Inizio a forzare l'andatura. Le sospensioni Kayaba lavorano bene, ma preferisco indurirle. Si sentono subito le modifiche (anche solo di due o tre click). La moto è bella bilanciata, stabile anche in presenza di buche importanti. Ottima la trazione in uscita di curva e sempre buona la motricità (il pignone in asse con il perno del forcellone fa la sua parte!). I freni sono potenti e modulabili, specialmente l'anteriore. Precisa e agile negli ingressi in curva, si conferma facile anche nei cambi di direzione. Una moto diversa dai prodotti orientali, ma interessante e con ottime potenzialità.

ABBIGLIAMENTO TEST

In questo test abbiamo utilizzato:
Maglia, Pantaloni e Guanti Charger, Stivali Tech 10 e Ginocchiere Bionic MX - Alpinestars

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