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Bordone-Ferrari Moto Italiana Mi1

Telaio a traliccio e motore TM per la nuova moto da Rally

Moto - News: Bordone-Ferrari Moto Italiana Mi1

La Bordone-Ferrari ha creato intorno a questa nuova moto molta aspettativa. Il 15 giugno vi avevamo svelato la cosa, e solo una settimana fa vi avevamo presentato il teaser. Ora ci siamo, la moto è stata svelata in occasione del Mondiale di Enduro tenutosi a Castiglion Fiorentino lo scorso week-end e si chiama Mi1. È la prima realizzazione meccanica Bordone-Ferrari e a guardarla è veramente ben fatta e professionale. Si nota un grosso sforzo tecnologico che il Team ingaggiato da Renato Ferrari e da Nicoletta Elisa Altieri Bordone ha prodotto in un arco di tempo incredibilmente ridotto.

NESSUN COMPROMESSO

Se pensate a una moto da poter utilizzare tutti i giorni... siete fuoristrada! Questa moto è stata realizzata per le competizioni su terreno ed è stata costruita per particolari esigenze. Pensiamo solo al fatto che una moto da rally parte pesante con il pieno ed arriva leggera in riserva, e di conseguenza deve essere sempre equilibrata. Inoltre, deve risultare ugualmente efficiente sia sulla sabbia impalpabile che sulle piste durissime degli altopiani rocciosi, andare adagio su tortuose mulattiere ed essere velocissima e stabile nelle distese infinite dei Gran Premi del deserto. E ancora, deve essere estremamente potente per affrontare le dune in salita a tutto gas, ma garantire anche la giusta affidabilità. Insomma un mezzo che unisce maneggevolezza e comfort, stabilità e sicurezza. Trovare questo equilibrio è difficilissimo, ma in Bordone-Ferrari hanno fatto del loro meglio per centrare questi obbiettivi.

LA TECNICA

Il telaio, realizzato da Fernando Prades, è un traliccio in tubi d’acciaio al Cromo Molibdeno, ed è stato disegnato sulle geometrie di una moto rivoluzionaria in grado di offrire la maneggevolezza necessaria per le situazioni più critiche ed allo stesso tempo grande stabilità e sicurezza in velocità. Il forcellone è nuovo ed è un doppio braccio in alluminio che sfrutta un cinematismo di progressione che si avvale di un innovativo mono-ammortizzatore Donerre. La forcella, rovesciata, è una Kayaba con il diametro da 48 mm. Ovviamente sia forcella che mono, sono pluriregolabili, e non manca l'ammortizzatore di sterzo Ohlins. A "frenare" la Mi1 ci pensa Brembo: all'anteriore vi è un disco da 300 mm che lavora in simbiosi con una pinza a due pistoncini paralleli, mentre al posteriore troviamo un disco da 240 mm e una pinza da un pistoncino. Le ruote hanno le classiche misure di 90/90-21 21" all'anteriore e 130/80-18 18" al posteriore. I mozzi sono in lega leggera montati su cerchi Tagasako Excel, come le leve ai piedi di freno e cambio.

Il motore è stato realizzato da TM su specifiche Bordone-Ferrari, e sfrutta tutta l’esperienza dell’Azienda pesarese dei fratelli Serafini nei campi dell’Enduro, delle Supermoto e dei Rally. Ha doti di potenza al vertice e fornisce una nuova, più efficiente curva di erogazione. Il propulsore è un monociclindrico a 4 tempi con cilindrata di 449 cc e alesaggio per corsa di 97 mm x 60,8 mm. A dare "da bere" al mono, ci pensa un carburatore Keihin FCR dal diametro di 41 mm. Il cambio è a 5 rapporti e la frizione è a bagno d'olio. Non manca uno scarico completo griffato Akrapovich.

Gli ingombri imposti dalle caratteristiche della ciclistica e delle sovrastrutture della Mi1 sono stati ottimizzati in funzione della distribuzione dei pesi e del baricentro della moto. La linea della Mi1 è stata sviluppata dal designer Rodolfo Frascoli, e l’architetto Luca Mattavelli è il responsabile della grafica e delle scelte cromatiche. Tutto è realizzato per essere smontato e rimontato nel minor tempo possibile. I serbatoi sono tre (con diversi rubinetti per chiudere o aprire l'afflusso di uno o più serbatoio in qualsiasi momento), per un totale di 32 litri. Il peso a secco della moto è di 130 Kg, che diventano 158 in ordine di marcia.

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