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S1000 RR SBK Test: Arma da gara

VIDEO Il teaser della nostra prova a Misano Adriatico

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Avete presente lo slogan "Superbike con targa e fanali"? Quante volte abbiamo usato questa espressione provando gli ultimi modelli di serie che le varie case immettono nella produzione, per poi essere sviluppate all'unisono per competere nel Mondiale Superbike.

Ecco, per una volta possiamo vedere realmente se questo è un motto abusato oppure se esiste una correlazione diretta tra moto di serie e da corsa.


COMPARATIVA BMW: In un pomeriggio di giugno, arriva una mail da parte di BMW Motorrad che ci invita in un test alquanto particolare. A disposizione di noi fortunati giornalisti, ecco una BMW S1000 RR di serie, la Superstock del team BMW Motorrad Italia Goldbet e, meraviglia delle meraviglie, i due esemplari Superbike del team Goldbet e del team Motorrad. I primi turni della mattina scorrono con i nostri colleghi inglesi pronti a scendere in pista. Evidentemente Giove Pluvio ha voluto mettere a proprio agio i sudditi della Regina, con qualche goccia di pioggia a disturbare il test. Un velo di preoccupazione si scorge tra noi italiani: in caso di pioggia battente, il test verrebbe annullato. Un pò come portare un bambino in sala giochi e poi, sul più bello, negargli il giocattolo. Attendiamo il nostro turno, previsto per le 14.00. Evidentemente qualcuno dall'alto ha esaudito le nostre preghiere: sul circuito di Misano Adriatico esce un sole estivo che asciuga l'asfalto.


SI COMINCIA CON LA MOTO DI SERIE: E' il nostro turno. Ci infiliamo tuta - che per l'occasione riprende i colori ufficiali della casa dell'Elica - stivali, guanti e casco e saliamo sulla moto di serie che, per l'occasione, si presenta con il cambio rovesciato. Meglio offrire continuità sotto questo punto di vista, piuttosto che confondere noi poveri giornalisti. Un'idea stuzzica la nostra mente: quella che è, tra le moto di serie, un vero e proprio must, un "desiderata" tra gli smanettoni, sarà a conti fatti, l'esemplare meno potente che proveremo durante la giornata. Quattro giri, con la possibilità di tirare fin da subito grazie alle termocoperte. Inseriamo la prima e usciamo dai box in compagnia di un tester d'eccezione: tale Max Neukirchner, pilota del team Kiefer in Moto2: non proprio il massimo dell'incoraggiamento. L'S1000 RR di serie oramai la conosciamo. Avevamo avuto modo di provarla a suo tempo a Vallelunga. Come abbiamo effettuato qualche curva, le sensazioni son state le stesse: il motore è veramente potente, ma ciò che sorprende ancora di più è l'elettronica, con la gestione della trazione DTC - Dynamic Traction Control. L'anteriore si rivela preciso, fluido, e permette inserimenti in curva puliti e decisi. Nota di merito per l'impianto frenante; nota di demerito (se di demerito vogliamo parlare) per il posteriore che tende a schiacciarsi un pochino troppo. La nostra è un'impressione personale, ma la sensazione è quella di un settaggio di serie un pochino troppo morbido.


S1000 RR SUPERSTOCK - SYLVAIN BARRIER: Scendiamo dall'esemplare di serie e ci mettiamo immediatamente in sella alla versione da Superstock guidata in questo 2012 da Sylvain Barrier. Siamo sinceri: come siamo saliti abbiamo immediatamente percepito la differenza tra una moto di serie ed una preparata da corsa. Ci stiamo addentrando in un altro mondo! La moto ha un assetto statico più picchiato con un posteriore più rigido e alto, ed un anteriore più basso. Pedane arretrate e rialzate per una posizione in sella più raccolta. Partiamo e cominciamo il nostro test. Avvertiamo subito una moto più precisa, più diretta in inserimento di curva,grazie a delle sospensioni più scorrevoli, ma anche in uscita con maggiore potenza a regimi più bassi. Affrontiamo la Seconda del Rio o la staccata della Quercia con più fiducia e cattiveria rispetto al turno precedente, e la moto ci asseconda. Ci colpisce l'agilità e la velocità con cui si scende in piega, anche se la "sentiamo" un pochino nervosa. L'esemplare Stock è una moto reattiva, rapida, veloce e precisa. Ci rendiamo conto che stiamo provando una moto da corsa, ma che ispira fiducia. Giro dopo giro abbiamo preso sempre più confidenza con il mezzo (per quanto se ne possa prendere in una prova di poche tornate) e più di una volta abbiamo notato il TC entrare in azione. Rientriamo ai box con la netta sensazione di aver provato una moto non facile, ma decisamente godibile. Insomma: avete presente le sensazioni che vi offrono le moto durante una gara di Stock 1000, guardandole dalla televisione o a bordo pista? Beh, ve le confermiamo in toto: l'S1000 RR Stock ha una finestra di azione limitata per sfruttarla al 100%, in cui la potenza è ben concentrata (anche se la potenza ai medi regimi aiuta non poco) e diretta. La ciclistica è uno step in avanti rispetto al modello di serie per equilibrio, rigidità statica, e sincerità. In una parola? Diretta.


S1000 RR SUPERBIKE - MICHEL FABRIZIO: Un sorriso misto a timore reverenziale fa capolino sul nostro volto: i meccanici del team BMW Motorrad Italia Goldbet tirano fuori dai box l'esemplare con il numero 84. Stiamo per salire in sella ad una vera Superbike! Piccola nota di colore: a tranquillizarci per un secondo ci pensa un adesivo posto sulla piastra del rider romano con scritto "Prima in su". Dopotutto, anche Michel è umano! Saliamo in sella, un meccanico ci accende la moto e siamo pronti a partire. Il primo pensiero in uscita dalla pit-lane è quello di una moto "comoda". Con la Superbike di Michel Fabrizio ci troviamo subito a nostro agio; pedane, manubrio e altezza da sella risultano comfortevoli. Le spalle, e conseguentemente i gomiti, tendono a rimanere più chiusi, così da riuscire a scendere in piega in maniera più "armonica" con tutto il corpo. Dopo qualche curva presa in maniera guardinga, cominciamo a spingere sempre di più. La moto è un laser: diretta, veloce, filante. Il motore sprigiona tanta di quella potenza da dover veramente lottare per rimanere aggrappati ai manubri, e la ruota anteriore ad ogni uscita di curva non ne vuole sapere di rimanere incollata all'asfalto, ma galleggia sempre...quando decide di non impennarsi! Se però, da un certo punto di vista, eravamo consci di quello che ci attendeva dal punto di vista della potenza, quel che ci ha impressionato è la ciclistica. L'ingresso in curva con i freni ancora in mano, la velocità nello scendere in piega e lo stesso angolo di piega grazie alle gomme slick è qualcosa di portentoso. Inoltre, l'esemplare di Michel Fabrizio è veramente stabile nel tratto veloce; entriamo nel Curvone decisi, senza le titubanze che - un pochino legittimamente - avevamo provando i modelli precedenti. La moto si comprime, ma rimane equilibrata, stabile, veloce e leggera. Probabilmente ci avrà aiutato anche questo feeling positivo trovato subito una volta in sella, ma che una Superbike ci offrisse, oltre che rispetto, anche tanta fiducia, beh, questo non ce lo saremmo mai aspettato.


S1000 RR SUPERBIKE - MARCO MELANDRI: E' il turno di provare la moto ufficiale, la BMW con la tabella numero 33 di Marco Melandri. Ci infiliamo i guanti mentre i meccanici ci scaldano la moto. Saliamo in sella e l'impatto iniziale è decisamente traumatico. La posizione di guida è molto più raccolta rispetto all'esemplare della filiale italiana, tanto che le prime curve sono un vero e proprio trauma. Percepiamo però che questa moto ha più potenziale rispetto al modello di Fabrizio. Non stiamo ancora parlando di motore, quanto di cicilistica. La moto sembra "alta" ma comunque equilibrata e l'idea che offre è quella di setting che permette ingressi di curva a velocità impensabili. Le nostre impressioni non vengono smentite, ma anzi, vengono esaltate. Una volta capito quello che si sarebbe potuto fare con questo modello, la volontà di entrare in curva sempre più velocemente e sempre più decisi si instilla nella nostra testa. Ci rendiamo conto della stabilità, della velocità nello scendere in piega e nella precisione di questo avantreno quando, nel rettilineo all'uscita della Seconda del Rio, affianchiamo una Superstock. Decidiamo di staccare e provare un sorpasso alla Quercia. Detto fatto, scaliamo tre marce ed entriamo ad una velocità che, con la moto di serie, avrebbe significato caduta certa. La #33 invece ci asseconda al 100% entrando ad una velocità imbarazzante, tenendo la corda senza tentennamenti. Nemmeno il tempo di piegare che la rialziamo immediatamente, apriamo il gas e snoccioliamo le marce. Questo modello ha ancora più potenza rispetto all'esemplare del team italiano. La moto di Melandri prende giri ad un range inferiore, sfornando più coppia. Probabilmente ciò è dovuto anche ad una diversa rapportatura del cambio, sensazione confermata anche da altri colleghi. La #33 ha dei rapporti più corti, tanto da poter inserire anche la sesta. Ci accorgiamo di questa maggior prontezza nella manopola del gas anche nel rettilineo di arrivo quando, inserita la quarta marcia, il nostro anteriore aveva deciso letteralmente di decollare. Volendo dare un giudizio alla moto del team interno potremmo dire che questa è più "cattiva", rispetto all'esemplare del team italiano.


Il tempo a nostra disposizione purtroppo si conclude. Consci di aver avuto tra le mani quanto di meglio il mondo delle due ruote può offrirci, il pensiero torna a quanto fatto in pista. Oggi più che mai, abbiamo capito quanto il mondo delle due ruote, del motociclismo su pista, sia un universo dettato dalla sensibilità, dalla cura dei dettagli, ed in continua espansione. Abbiamo scalato la montagna S1000 RR partendo con il modello di serie, passando per la Stock e arrivando alla Superbike, apprendendo sempre di più e notando quanto margine di sviluppo il mondo delle due ruote possa avere. D'altronde, in un universo in cui è il dio Kronos a dettare legge, non poteva essere altrimenti....


Noi vi lasciamo al teaser video della nostra prova, in attesa del nostro consueto Video Test. Buona Visione!



Per effettuare questo test abbiamo utilizzato i seguenti capi d'abbigliamento tecnico Dainese

ASPIDE PRO

Per degli spostamenti fulminei e precisi sulla moto, come per ranicchiarsi dietro la carena, serve una tuta dalla perfetta ergonomia, che consenta una grande mobilità in sella.Aspide con la sua innovativa costruzione 2Skin abbinata agli inserti Microelastic e agli elastici biassiali vi permetterà di muovervi in sella con la massima agilità e di mantenere la respirazione ottimale, vestendovi allo stesso tempo come un guanto.

TORQUE PRO OUT D-WP

Tecnologia e design aggressivo si fondono in questo stivale racing in Lorica® dall’elevato livello di sicurezza, grazie al sistema antisupinazione snodato DAxial in TPU, tallone ammortizzato per ridurre gli impatti da compressione, inserti in acciaio su fianchi e tallone ed in nylon su pianta e punta. Versatilità nell’utilizzo su strada in ogni condizione climatica grazie all’interno impermeabile in D-WP, ma anche comfort attraverso la regolazione del polpaccio che consente una corretta vestibilità. Suola a texture differenziata ed inserti in TPU sul fianco interno consentono un grip elevato durante la guida

FULL METAL PRO

Tutta la tecnologia e l’esperienza maturata da Dainese nelle corse e nella collaborazione con i grandi campioni del motociclismo ha portato allo sviluppo di questo guanto racing dal livello di sicurezza elevatissimo, e che mantiene allo stesso tempo un grande comfort di guida. Costruito utilizzando i materiali più resistenti e all’avanguardia, come titanio, fibra di carbonio, filo di Kevlar®, per consentire un’elevatissima resistenza all’abrasione e all’assorbimento degli impatti, presenta soluzioni tecniche frutto dello studio ergonomico e dei punti più sollecitati in caso di caduta.





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