“Questo circuito mi piace tanto, mi ricorda il Mugello è solo un po’ più piccolo. Guidare qui è molto bello, non c’è una parte che non digerisco”. Romano Fenati sorride dopo il 6° posto nel pomeriggio, l’influenza che lo ha costretto a letto ieri è solo un ricordo. “Mi sento molto meglio – garantisce il pilota del team Italia – Questa mattina non ero ancora in piena forma, ero ancora debole ma adesso è passato tutto”. Anche la sua FTR è migliorata nel set up e l’ascolano ha saputo sfruttarla al meglio.
Cosa avete cambiato?
“Abbiamo lavorato su tutti i fronti, è rimasto solo qualche piccolo problema da sistemare”.
Hai anche un nuovo cupolino.
“Sì stiamo lavorando con FTR per migliorare l’aerodinamica e la velocità massima”.
Non hai sfruttato il secondo turno fino all’ultimo minuto, cosa è successo?
“Un banale errore, dopo avere scaricato la telemetri bisogna premere un pulsante per resettare la centralina e me ne sono dimenticato. Un inconveniente che ci ha fatto perdere poco tempo, ma decisivo per impedirmi di rientrare in pista prima della fine”.
Domani la prima fila è alla tua portata?
"Penso di sì, almeno lo spero".
Le due cadute in gara a Estoril e a Le Mans ti hanno in qualche modo influenzato?
“No, sono cose che succedono. In Portogallo sono stato buttato a terra senza che io abbia avuto nessuna colpa, anzi avevo deciso di stare tranquillo. In Francia invece non mi sono quasi accorto di cadere, c’era molta acqua”.
In questo weekend hai un importante messaggio sulla carena, in favore della popolazione terremotata.
“E’ un modo per dare un aiuto, c’è bisogno di dimostrare la propria solidarietà in tutti i modi. La politica non centra, stiamo parlando di persone che in questo momento stanno soffrendo. So cosa significa, quando c’è stato il sisma all’Aquila ho avvertito le scosse ed è bruttissimo”.