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SBK, McCormick: "Tornerò ad agosto"

Il canadese caduto ad Assen racconta il suo stato attuale e pensa al rientro

Moto - News: SBK, McCormick: "Tornerò ad agosto"

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La grande paura è ormai passata e si può cominciare a ripensare ad un futuro sportivo - una volta assicurato positivamente quello umano - per Brett McCormick, il ventenne canadese del team Liberty Racing, caduto nel corso di gara 2 ad Assen. E per riprendere il contatto con il mondo delle corse Brett sarà a Miller per assistere alla gara americana del Mondiale Superbike.

Nel frattempo è tornato nel suo paese, trascorre molto tempo con gli amici e la famiglia, e attraverso la sua squadra ha raccontato il suo stato attuale di salute e d'animo.

“Fino ad ora sto recuperando molto bene. - racconta Brett - Ho mantenuto il morale alto e cerco di avere, nonostante tutto, un atteggiamento positivo in ogni momento. Passo gran parte della giornata sorridendo, quindi non posso lamentarmi troppo! La cura principale, finora, è stata il relax. Ho ancora il collare e quindi non posso in realtà iniziare una vera e propria riabilitazione per il collo. Intanto la frattura del pollice si è risolta e questo mi ha permesso di intraprendere una serie di esercizi specifici per riacquistare la completa mobilità. Il collo non mi fa più molto male e riesco a muovermi sempre di più. Insomma giorno dopo giorno sto sempre meglio anche se ovviamente non posso allenarmi. Inoltre il mio dottore mi ha detto posso andare in bicicletta e ogni giorno quindi pedalo mantenendomi in forma facendo po’ di attività fisica”

- Cosa ti ricordi dell’incidente di Assen?

“Ricordo tutto abbastanza bene fino al momento che sono stato sbalzato dalla moto. Avevo appena visto una moto rossa e bianca, quella di Checa, ma facendo le nostre Ducati un rumore molto simile ed essendo quella parte di tracciato molto veloce, sono stato colto alla sprovvista perché non mi aspettavo assolutamente che qualcuno mi sorpassasse in quel punto. Pensando che ci saremmo potuti toccare ho tentato di cambiare traiettoria, ma è una curva talmente veloce che alla fine sono uscito di pista. A quel punto ho capito che ero nei guai e ho pensato se vado nel prato forse mi salvo ma non sono stato così fortunato!! Il colpo che ho subito dalla caduta mi aveva talmente traumatizzato che quando ho riaperto gli occhi vedevo tutto sfuocato. Di certo però ho realizzato subito che non ero in fin di vita e che avevo la percezione di tutto il mio corpo”.

- Quando i medici ti hanno detto che le tue fratture erano abbastanza serie, quale è stata la tua reazione?

“Quando ho scoperto che avevo il collo rotto inizialmente ero abbastanza spaventato, non mi ci è voluto molto però ad accettare e capire che in fin dei conti ero stato estremamente fortunato. Non appena i medici hanno visto la radiografia del mio collo, hanno capito che la frattura era stabile, e non correvo il rischio di eventuali complicazioni o paralisi. Questa diagnosi sicuramente mi ha dato sollievo e rassicurato”.

McCormick a Phillip Island- Dopo ciò che ti è successo cosa pensi del livello di sicurezza sia dal punto di vista dell’abbigliamento tecnico che dei tracciati?

“Penso che il livello di sicurezza del nostro equipaggiamento tecnico sia al giorno d’oggi davvero ottimale. L’abbigliamento Alpinestars e il casco Shoei che indossavo al momento della mia caduta hanno svolto impeccabilmente il loro lavoro, senza questo livello di sicurezza non so se adesso sarei seduto qui. I tracciati del Mondiale Superbike sono i migliori al mondo, e la loro sicurezza è di prim'ordine anche se tutto ha margini di miglioramento. Il mio incidente avrebbe potuto essere evitato se non ci fosse stata l’erba sintetica ai bordi della pista, ma penso che la SBK stia già affrontando questa problematica ”.

- Quando tornerai in pista?

“Con il collo spezzato è difficile giudicare il tempo di guarigione, perché ogni caso è molto diverso dall’altro. Sono costantemente sotto controllo e la mia guarigione sta procedendo per il meglio. Spero di togliere il collare entro un paio di settimane e di poter correre entro un mese. Potrei essere di ritorno entro la fine di luglio, se tutto va perfettamente, ma credo che agosto sia più realistico”.

- Dopo un così brutto incidente, cosa spinge i piloti a voler correre di nuovo? Dove trovi le forze?

“Penso che chiunque abbia corso in moto sia in grado di capire il motivo per cui si voglia tornare in sella dopo un brutto infortunio. E' qualcosa che è dentro di me e che ho nel mio sangue. Mi piace stare in moto, e non c’è letteralmente alcuna sensazione migliore al mondo di inanellare giri perfetti. La forza insomma mi viene dalla voglia di ritornare in circuito. Non c'è niente al mondo che desideri di più se non correre!”.

- Che cosa hai pensato quando hai  saputo che il nostro Team Owner Mario Bertuccio aveva reso pubblica la sua decisione di non sostituirti?

“Quando ho parlato con Mario sono rimasto molto colpito e ho davvero pensato a quanto incredibili fossero le persone del nostro team. Ho detto fin dal primo giorno come la nostra fosse una grande famiglia e questo è l’esempio perfetto!”.

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