Fresco del titolo in Moto2, Stefan Bradl ha appena cominciato la propria avventura in MotoGP. A seguirlo c'è il padre Helmut, già pilota in 250 (nel 1991 finì secondo in campionato, alle spalle di Cadalora) e accompagnatore d'eccezione nella giungla del paddock. Nell'intervista doppia in versione "Blues Bradls" uscita sul magazine Inspire LCR, i due non hanno perso l'occasione per raccontarsi a vicenda (e prendersi un po' in giro).
– Nome e data di nascita:
Stefan: "007 Stefan Bradl, 29 novembre 1989"
Helmut: "Helmut Bradl… sono nato molti anni fa"
– Occupazione?
S: "A dire la verità, non lo so. Sono un rapinatore di banche!"
H: "Sono la sua casalinga"
– Essere un pilota è un lavoro vero…
S: "Nella MotoGP, al massimo del tuo livello, si"
H: "È un normale lavoro atipico. Guidare la moto è uguale per tutti, vivere nel paddock no"
– Cibo preferito?
S: "Pasta, pizza, e varie specialità bavaresi"
H: "Pesce"
– Birra o vino?
S: "Birra"
H: "Un po' di entrambi"
– Quale birra preferisci?
S: "Weiss bavarese"
H: "Franziskaner"
– Squadra di calcio preferita?
S: "Bayern Monaco"
H: "Il calcio non mi interessa molto"
– La cosa migliore del team LCR?
S: "Elisa Pavan, anzi Oscar Haro (ride)… No, è una squadra molto professionale ma l'atmosfera è quella di una famiglia. Sento molto sostegno e mi trovo bene con tutti. Si prendono davvero cura di me. Questo è il team giusto per me"
H: "Anche a me piace questa squadra 'famiglia'. La prima volta che ho conosciuto i tecnici, a Valencia per i test sulle 800, ero un po' preoccupato. Erano tutti molto seri. Ma significava solo che erano molto professionali. Dopo 3 gare, percepisco chiaramente un'atmosfera amichevole. Sono contento per mio figlio"
– La cosa peggiore del team LCR?
S: "Durante i test della 800 e le prime prove in Malesia ero molto preoccupato. Ricordo che la prima notte non riuscii a dormire. Non conoscevo la squadra e il mio capotecnico era molto severo con me. Fu un momento difficile e pensai di aver fatto una scelta sbagliata. Ma dopo pochi giorni abbiamo trovato un'iniezione di fiducia e tutto funziona a dovere adesso"
H: "Non c'è birra Weiss tedesca in hospitality (ride)"
– Che rapporto hai con Lucio Cecchinello?
S: "Lucio è un'ottima persona e un grande esperto della vita nel paddock. Quando siamo insieme, non discutiamo solo di corse. Possiamo parlare di tutto, delle nostre passioni, di ragazze, di sesso (ride)…"
H: "Credo che Stefan debba divertirsi, e questo team glielo consente. Anche Lucio. È incredibilmente professionale ma affronta la vita nel paddock con un sorriso"
– Chi è il miglior pilota tra voi due?
S: "Io!"
H: "Devo ammetterlo"
S: "Quando lui era un pilota, fumava molto, praticamente non si allenava, e aveva troppa fretta"
– Chi è il più testardo?
S: "Mio padre. Caratterialmente, io ho preso metà da lui e metà da mia madre"
H: "Io! Ho un carattere più forte di lui"
– La tua gara migliore?
S: "Tutte quelle nelle quali ho vinto"
H: "Hockenheim '91, avevo 14 secondi di vantaggio sul 2º"
– Circuito preferito?
S: "Phillip Island e Mugello"
H: "Brno e Phillip Island"
– Il tuo più grande rivale?
S: "Marc Marquez in Moto2. Ora mi sento di poter lottare con Hayden, Barbera, Bautista e Rossi"
H: "Cadalora. Aveva un'ottima moto e dei meccanici molto professionali, ed era molto veloce"
– La sensazione peggiore su una moto?
S: "Quando ti senti al limite e sei ancora un secondo più lento degli altri"
H: "Quando dai il massimo, hai il cuore a 150 battiti al minuto, pi guardi al tempo sul giro e fa schifo. È frustrante…"
– E quella più bella?
S: "In MotoGP, l'accelerazione. E quando senti di aver fatto esattamente quello che dovevi in uscita di curva, specialmente con gomme nuove. È come… WOW!"
H: "Ormai non mi ricordo più, ma mi piaceva impennare"