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Akira Replica, dai Manga alla beneficenza

Un appassionato giapponese ha costruito una replica della moto del popolare fumetto giapponese

Moto - News: Akira Replica, dai Manga alla beneficenza

Guardando le foto di questa "motocicletta" viene immediato pensare che a volte diversi tipi di passioni, se messi insieme, possono portare alla luce grandi progetti.
E’ il caso di Masashi Teshima appassionato sì di motociclette, ma soprattutto di fumetti manga e di film anime. Teshima, giapponese di Fukuoka, si impegnò ormai sette anni addietro nel tentativo di realizzare una replica esatta della cavalcatura del suo beniamino dei fumetti. Sì perché la moto è esattamente quella che gli appassionati di Akira, il popolare cartoon giapponese degli anni ottanta, firmato da Katsuhiro Otomo, conoscono come l’inguidabile due ruote di Shotaro Kaneda il protagonista della fortunata serie, divenuta anche un lungometraggio.

SETTE ANNI, 93MILA EURO E UN PROGETTO BENEFICO
Il progetto di Teshima era molto ambizioso, ricostruire una replica perfetta della moto di Kaneda, da sottoporre direttamente al vaglio del disegnatore di Akira con l’obiettivo di ottenere da Otomo il riconoscimento della sua creatura come unica replica ufficiale della rossa protagonista di Akira.
Il proprietario ha impiegato ben sette anni per costruirla e ci ha speso oltre 93 mila euro per finirla.
La fatica ha portato però i risultati sperati, perché Katsuhiro Otomo ha di buon grado concesso il proprio benestare e la motocicletta è ora riconosciuta come esatta replica di quella del film.

Masashi Teshima è attualmente impegnato in un viaggio di beneficenza per le strade del giappone con l’obiettivo di raccogliere fondi per la ricerca a favore dei bambini autistici. L’ultima tappa del viaggio sarà Tokio, dove la moto sarà esposta in una mostra organizzata proprio dal disegnatore di Akira, anche in questo caso con l’intento benefico di raccogliere fondi per le vittime del terremoto del marzo 2011 in Giappone.
Insomma, una bella storia di passione, che ha potuto avere anche un fine onorevole. Certo, resta da chiedersi se un simile aggeggio sia anche guidabile…

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