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WSBK 2012, Imola: accadde un anno fa

In attesa del weekend di Imola, ripercorriamo insieme la gara 2011

Moto - News: WSBK 2012, Imola: accadde un anno fa

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Ci siamo! Quest’anno per gli appassionati italiani la Superbike arriva prima. Come sappiamo bene, l’introduzione della nuova gara Russa e lo spostamento di quella di Donington Park al mese di maggio (con la speranza di andare incontro a un meteo più favorevole), hanno fatto sì che il primo dei tre appuntamenti stagionali italiani con i piloti del Mondiale Superbike sia diventato quello di Imola.
La gara Romagnola, quindi, cambia del tutto la sua valenza, da terzultima in programma diventa la seconda, e quindi ce la aspettiamo ancora più combattuta rispetto allo scorso anno, quando i giochi per il campionato erano pressoché fatti. In attesa dei primi riscontri cronometrici, che arriveranno venerdì dall’autodromo Enzo e Dino Ferrari, ripercorriamo insieme i fatti accaduti nello scorso settembre, sulle rive del Santerno.

IMOLA 2011: CHECA QUASI CAMPIONE
L’appuntamento 2011 di Imola sarà ricordato prevalentemente per due fatti: la rinascita poi abortita del binomio Rea/Honda, e per la possibilità sfumata per Carlos Checa di chiudere il mondiale con due round di anticipo.
In prova Carlos Checa conquistò la pole con un margine ridottissimo, meno di un decimo, su Jonathan Rea che, ricordiamolo, proprio ad Imola ricevette finalmente il ride by wire per la sua Honda. A completare la prima fila Noriyuki Haga e Tom Sykes, che conferma la buona velocità della Kawasaki. Grande assente Max Biaggi, ancora convalescente per la frattura patita al Nurburgring.

GARA1: REA SENZA RIVALI
Al via di gara uno Rea prese il comando, ma un lungo alla prima curva fece sì che Sykes riescisse a uscire dal Tamburello per primo, e Jonathan debba contenere Checa e Laverty. Haga invece partì male al semaforo, attestandosi attorno alla settima posizione. Dopo poche curve si formò in testa un gruppo composto da Sykes, Checa, Rea, Laverty e Haga, che distanziò immediatamente tutti gli altri. Rea, però, si mostrò chiaramente l'uomo da battere. In tre giri si sbarazzò della compagnia di Checa e Sykes, involandosi verso la vittoria. Il suo compito venne facilitato dal fatto che Haga non riuscì a liberarsi di Checa e Laverty prima del sesto giro, per poi mettersi all'inseguimento di Sykes. Il giapponese iniziò a girare su tempi migliori anche del leader, superando Sykes senza troppe difficoltà al nono giro e raggiungendo Jonathan al quattordicesimo. Nei passaggi finali, però, Nitronori non riuscì mai a portare un reale attacco all'inglese, che passò primo sotto la bandiera a scacchi, con Haga in scia a un solo decimo. Dietro di loro Checa riuscì a conquistare la terza piazza all'ultimo giro, con un sorpasso su Sykes alle Acque Minerali.

GARA2: REA OUT, CHECA CAPITALIZZA
Alla partenza di gara due, Rea si ripropose come il candidato numero uno per la vittoria. Johhny prese il comando davanti a Laverty, imprimendo fin da subito un ritmo elevatissimo, portandosi dietro anche l’inglese e facendo il vuoto dietro di loro. Nel frattempo Camier, Sykes e Checa lottavano per la terza piazza, con Carlos che in due giri si sbarazza degli avversari. In poco tempo Laverty cominciò a perdere terreno da Rea, venendo raggiunto da Camier, Checa ed Haga. Tutti e tre passarono il pilota Yamaha, tentando poi l'inseguimento a Rea. A metà gara Haga iniziò a spingere forte per tentare il recupero su Rea, portandosi dietro un Checa molto in forma. Leon Camier abbandonò presto la lotta per la vittoria, non riuscendo a tenere il passo dei battistrada che, però, faticavano a far scendere il distacco da Rea sotto i due secondi.

A quattro giri dalla fine, il fattaccio: la Honda di Jonathan rallentò improvvisamente per un problema elettrico costringendolo al ritiro. A beneficiarne maggiormente è Checa, che al passaggio precedente aveva raggiunto e passato Haga, ormai in crisi di gomme, andando a cogliere una vittoria inaspettata. Terzo sul traguardo fu Leon Camier. Da notare che per soli tre punti Carlos non conquistò il mondiale, perché Marco Melandri riuscì a rimontare fino alla sesta piazza finale, tenendo ancora aperto il Campionato, anche se la successiva gara di Magny-Cours sarebbe stata comunque una formalità per Checa.
La storia, però, ci insegna che non bisogna mai fidarsi dei piloti, come sappiamo bene, infatti, Checa non andò in Francia per fare il ragioniere, ma sul tracciato di Nevers centrò l’ennesima doppietta stagionale portando a casa il Titolo Mondiale 2011. Ma questa è un’altra storia… Adesso concentriamoci sul weekend di Imola in arrivo, che sarà sicuramente denso di emozioni per il Campionato del Mondo Superbike 2012.

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