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Gresini: CRT ha salvato la MotoGP

La ricetta del team manager: "bisogna ridurre i costi e investire sui giovani"

MotoGP: Gresini: CRT ha salvato la MotoGP

Quello che sta per partire sarà il 28° anno nel motomondiale per Fausto Gresini, 12 passati in sella, con due titoli mondiali vinti in 125, e 18 dietro ai box, alla guida di una delle squadre meglio strutturate del campionato. Se le stagioni passano, la passione non si è ancora spenta e l’imolese, dopo avere affrontato una delle prove più difficili con la scomparsa di Marco Simoncelli, si prepara al 2012 con l’entusiasmo di sempre. Il team che porta il suo nome sarà per la prima volta in pista in tutte e tre le classi e in quella regina affiancherà alla MotoGP, guidata da Bautista, una CRT, con telaio realizzato da FTR e motore Honda, affidata a Michele Pirro.

Avrei preferito con due prototipi, ma non era possibile – spiega il manager - Per le squadre è importante avere trovato una possibilità di continuare, negli ultimi tre o quattro anni è stato difficile farlo. Tutti abbiamo fatto sacrifici, cercando di tagliare il più possibile le spese, ma non potevamo continuare così, sarebbe stata la fine del campionato. Anche io, e il mio team, alla fine saremmo dovuto arrenderci”. Non basta la passione per correre ad alti livelli nel campionato principe delle due ruote, servono basi solide, sia tecniche che economiche, e la corsa alle massime prestazioni in MotoGP ha portato anche a un innalzamento costante dei costi. In questo senso le CRT possono essere una risposta ai guai in cui versa il campionato.

Stiamo avendo dei problemi – afferma Gresini - il costo delle MotoGP è continuato ad aumentare e sono sempre meno le moto in pista. La Dorna ha capito questa situazione di emergenza e si è accorta della necessità di un cambiamento, anche perché le Case non si stanno impegnandosi per avere più piloti in griglia. Se non si fosse mossa su un strada alternativa, il futuro della MotoGP sarebbe stato a rischio. Abbiamo bisogno di un grande cambiamento, dobbiamo diminuire i costi ed investire sui giovani. Le Case non hanno ancora capito il problema, hanno diminuito i budget riservati alle corse ma non il costo del leasing delle moto. In questa situazione per le squadre è difficile andare avanti. Di sicuro la CRT rappresenta un grande cambiamento, non so se sia buono o no. Al momento le moto non sono ancora competitive, ma per me è necessario avere una griglia nutrita e avere la possibilità di iniziare questa nuova storia”.

Fausto Gresini e  Alberto Vitaloni con Niccolò Antonelli con i giovani piloti italiani Non sono solo i regolamenti a interessare l’ex iridato dell’ottavo di litro, ma anche il ricambio generazionale fra le fila dei piloti italiani. “Penso che non si investa ancora abbastanza nei giovani - dice - anche se negli ultimi due o tre anni la Federazione Italiana ha incominciato ad impegnarsi maggiormente. Con Honda Italia abbiamo incominciato a lavorare con i giovani piloti, penso sia importante ed è per questo che ho deciso di entrare in Moto3”. Dove schiererà il 16enne Niccolò Antonelli, primo frutto di quella scuola che Gresini sta portando avanti con la filiale italiana della Casa di Tokyo. “Il nostro progetto è dedicato ai ragazzi tra i 9 e i 13 anni, corrono con le NSF 100, questo campionato è importante per fare crescere nuovi piloti italiani”.

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