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Naufragio CRT: MotoGP a 1 milione!

Honda, Yamaha e Ducati offriranno il leasing a prezzo calmierato, ma c'è un retroscena...

MotoGP: Naufragio CRT: MotoGP a 1 milione!

Il leasing delle MotoGP, la prossima stagione, costerà un milione di dollari (invece di 2,5). Non è stato deciso, ed il meeting che la MSMA, l'associazione dei costruttori, avrà con la Dorna a Jerez il 23 marzo, non sarà risolutivo ma consultivo, ma questa è l'unica soluzione affiorata come olio sulla superficie delle acque dopo il naufragio della CRT.

Parliamo di naufragio perché è impensabile credere che lo schieramento di partenza della MotoGP possa basarsi su “costruttori” le cui moto prendono sei secondi al giro (guidate da piloti, Edwards e De Puniet esclusi, che da soli sono responsabili per gran parte di queste prestazioni).

Nel contempo le tre Case ancora presenti nella MSMA – Honda, Yamaha e Ducati – sono consapevoli che, al contrario, Aprilia ed eventualmente BMW potrebbero diventare competitive qualora Carmelo Ezpeleta proseguisse nella politica di tirare il freno a mano ai prototipi, magari aumentando ulteriormente il peso (attualmente fissato a 160 Kg per il 2013) od intervenendo sul consumo del carburante (attualmente 3 litri di vantaggio per le CRT).

Lo spauracchio della Dorna, dunque ha funzionato ma la vittoria è solo apparente visto che non si parla di centralina unica (la Ducati è assolutamente contraria) ed in effetti lo stesso Shuei Nakamoto aveva offerto le RC212V ad un milione lo scorso anno ad Aragon.

L'offerta allora aveva scandalizzato le squadre Satellite, visto che la proposta si riferiva alle vecchie 800, ma saranno comunque le moto dell'anno precedente ad essere offerte a prezzo scontato.

Le Case, dunque, manterranno la politica corrente investendo ingenti risorse nello sviluppo dei prototipi e pagando i migliori piloti. Dopodiché decideranno a quali team affidare le loro moto Satellite, eventualmente aggiornate (e saranno le mille) e con diversi gradi di sviluppo. Esattamente come è ora.

Questa “concessione”, comunque, non poteva non avere un prezzo e questo potrebbe essere l'obbligo per le CRT di avere una centralina unica, in modo che esse non possano costituire un pericolo per le Case.

L'unica novità vera potrebbe essere l'eliminazione del “muletto”, la seconda moto di riserva, nuova regola peraltro già introdotta quest'anno dalla Superbike.

Le Case, ovviamente, sono d'accordo perché ciò rafforza la loro politica di dare in leasing i mezzi dell'anno prima. I costi da sopportare, infatti, si limiteranno alla revisione dei motori.

Con questo nuovo assetto chi vorrà potrà ancora scegliere di correre con un motore derivato di serie, ma senza la sovvenzione (500.000 Euro) che ha dato la Dorna ai team CRT quest'anno, il gioco probabilmente non varrà la candela.

Il vero problema – cioè come incrementare le risorse economiche del motomondiale – non è stato ovviamente affrontato. Già, perché non basta tagliare, bisogna investire sullo sviluppo, esattamente ciò che attualmente si chiede in Italia al Presidente del Consiglio Mario Monti. Se spendere di meno infatti è (relativamente) semplice, far crescere l'economia è decisamente più difficile.

Il problema è che a provarci dovrebbe essere la FIM con regolamenti a lungo termine (pensati da politici, non da ingegneri), ma il pur bravo Vito Ippolito, che non è riuscito nemmeno a portare Stoner alla sua festa celebrativa in Portogallo (una cosa che non gli è andata giù) non ha la struttura adeguata per farlo visto che tutti i poteri sono in mano alla Dorna.

Così si continua a far fare le regole a giocatori di Poker (le Case), mentre il gioco è in corso, con il croupier (Ezpeleta) che minaccia di non dare le carte per ottenere qualcosa per sé.

 


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