Lo hanno chiamato Decreto "Cresci Italia", e di sicuro avrà un impatto notevole su numerosi settori della nostra economia; ma ci è venuto istintivo chiederci che cosa ci guadagna in tutto questo un motociclista. In concreto, il Decreto sulle Liberalizzazioni del 20 gennaio scorso fa spendere meno chi ha una moto o uno scooter? Abbiamo seri dubbi.
RCA CHE "SCOTTA"
Partiamo dalle "bollenti" Rca, che per il motociclista scottano ancora di più, se si considera che l’Antitrust - di recente - ha registrato gli aumenti più forti proprio per le due ruote. L’ormai celeberrima scatola nera non riguarda le moto, e magari non c’è neppure di che dannarsi l’anima: la installano per non meglio precisati sconti, che attualmente (già alcune Compagnie la prevedono) sono del 10% circa. Pochissimo. È vero inoltre che ogni agente dovrà esibire al cliente tre preventivi Rca, di cui: uno della compagnia rappresentata; due di Assicurazioni concorrenti. Ma la contraddizione in termini è che l’intermediario si guarderà bene dal proporre prodotti più vantaggiosi del proprio, e ci mancherebbe pure. Ci sarebbe infine i contrassegni elettronici al posto di quelli cartacei per combattere le truffe, nonché l’obbligo per le Assicurazioni di stilare un rapporto sulle frodi da consegnare all’Isvap (vigila sulle Assicurazioni); ma anche in questo caso, non vediamo benefici reali.
BENZINA, QUALE RIBASSO
I gestori degli impianti di distribuzione dei carburanti che siano anche titolari della relativa autorizzazione petrolifera possono liberamente rifornirsi da qualsiasi Produttore o rivenditore nel rispetto della vigente normativa nazionale ed europea. Ma va considerato che non sono poi così numerosi gli impianti-proprietari. E poi, due terzi del prezzo alla pompa è fatto da tasse che vanno allo Stato: i gestori, e il loro margine, incidono pochissimo. Non vediamo nulla di eccezionale neppure nell’apertura dei self service fuori città per grandi impianti.