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MotoGP: Pedrosa, l’anno della verità

Braccato da Stoner (e Marquez), Pedrosa affronta una stagione fondamentale

MotoGP: MotoGP: Pedrosa, l’anno della verità

Il 2012 marca la settima stagione di Dani Pedrosa in MotoGP. Arrivato in classe regina nel 2006 dopo aver conquistato tre titoli consecutivi (uno in 125 e due in 250), il pupillo HRC si è laureato vice-campione MotoGP in due occasioni (2007 e 2010) ma gli è mancata la costanza necessaria per issarsi sul tetto del mondo. Con l’arrivo di Casey Stoner, iridato al primo tentativo sulla Honda ufficiale, e l’interesse della casa dell’ala dorata (e di Repsol) per il giovane talento Marc Marquez, la carriera di Pedrosa sembra essere giunta a un bivio.

Dal suo arrivo in HRC, il fantino di Sabadell ha corso 98 gare in MotoGP, totalizzando 15 vittorie e 56 podi. Le sue statistiche parlano di 2,5 vittorie all’anno in classe regina, contro le 6,5 di Rossi, 5,5 di Stoner, e 4,2 per Lorenzo. Tra i ‘fantastici 4’, Pedrosa è però il pilota ad aver saltato più gare per infortunio (7), e ha spesso corso in condizioni fisiche non ottimali.

Pilota veloce ma estremamente fragile (forse, non solo dal punto di vista fisico), Pedrosa arriva quindi all’alba della nuova stagione con l’obbligo dimostrare la propria velocità su tutto l’arco del lungo calendario della MotoGP. A fine anno scadrà infatti il suo contratto (così come quelli di Rossi, Stoner e Lorenzo). In caso di risultati deludenti, Pedrosa rischia di perdere un pacchetto competitivo e aggiungersi al novero dei grandi piloti a non aver mai vinto un mondiale nella classe regina – tra i più recenti, Sete Gibernau, Max Biaggi e Loris Capirossi. La chiave di lettura sarà lo stato di salute del pilota spagnolo. Con un’integrità fisica prolungata, Pedrosa potrebbe raggiungere la serenità necessaria per trovare una continuità di risultati finora elusiva.

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