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WSBK 2012: Hopkins, amputato l'anulare destro

Dopo sei operazioni, era l'unica soluzione

Moto - News: WSBK 2012: Hopkins, amputato l'anulare destro

Non è la prima volta che un pilota è sottoposto ad un intervento del genere. Chi non ricorda Troy Bayliss nel 2007, quando addirittura chiese ai dottori di amputargli il dito per abbreviare i tempi per correre? Ora è toccato a John Hopkins, anche se la dinamica è diversa da quella dell’australiano. L’americano è da circa cinque mesi che cerca di recuperare l'infortunio all'anulare della mano destra, senza però purtroppo risolvere, e così è stato costretto a sottoporsi ad una amputazione parziale (gli è rimasto solo un pezzo di falange), in quanto questa ormai sembrava ai medici l'unica soluzione che gli avrebbe permesso di risolvere il problema in maniera definitiva.

Tutto iniziò quando Suzuki lo chiamò a partecipare in un week-end di ferragosto come wild card al GP della Repubblica Ceca della MotoGP. Una caduta che era sembrata banale nel corso delle prove libere gli ha creato questo fastidioso infortunio e da allora per lui è diventato tutto più difficile. A causa di questo poi, si è visto sfuggire il titolo della British Superbike nel finale, proprio perché si è presentato a fine stagione non certo al top della condizione fisica. Ora per lui si proietta un futuro interessante nel Mondiale Superbike, ed è dunque stato costretto a mettere in atto questa soluzione.

"Sono andato a vedere il mio dottore per un report e le notizie non erano buone. Non è mai buono quando devi perdere una parte del tuo corpo, ma questa è l’unica soluzione, altrimenti si sarebbe andati avanti per troppo tempo, e con l’insicurezza di un miglior risultato finale", ha dichiarato John Hopkins.

"A parte il dolore dell’intervento, devo dire che mi sento già meglio. So che per 10 giorni non posso fare fisioterapia, ma poi potrò ricominciare. Questo è un po’ un passo indietro, ma non è così negativa la situazione, visto che mi sto allenando da un po’, quindi il mio livello di base è molto buono. Prestò potrò tornare ad allenarmi e tornerò in moto tra tre settimane, quindi sarò sicuramente ok per i primi test in Australia. Conosco bene la moto e ho già corso a Phillip Island, quindi almeno non mi troverò a dover cominciare da zero. La nostra GSX-R1000 ha un setting di base molto buono e credo che non soffriremo all’inizio. Il livello del campionato è sicuramente alto, ma credo che saremo competitivi sin dall’inizio".

Successivamente su Twitter, ha iniziato a ricevere parecchi messaggi di solidarietà, tra cui quello di Nicky Hayden, ed Hopkins ha trovato anche la forza per scherzare sulla vicenda: "Mi sembrava di essere in Venerdì 13, quindi ho chiesto ai dottori se potevano indossare la maschera di Jason per tagliare il dito!".

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