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Il pensiero dei benzinai sulle liberalizzazioni

A seguire con interesse questo "coraggioso" tentativo di Monti, Fegica Cisl

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Con le liberalizzazioni auspichiamo che vengano create "le condizioni legislative perché gli automobilisti possano acquistare i carburanti ai prezzi migliori - quelli, per intenderci, che attualmente si trovano solo presso gli impianti no logo o i supermercati - anche al distributore sotto casa". A dirlo è il Segretario Nazionale di Fegica Cisl, Alessandro Zavalloni, intervistato dai colleghi di OmniAuto.it sul decreto liberalizzazioni che entro dieci giorni sarà approvato dal Governo Monti. L'argomento è delicato ed ha sollevato molte polemiche, soprattutto tra tassisti, farmacisti e notai (altre categorie interessate dal provvedimento), ma non sembra preoccupare gli addetti ai lavori nelle stazioni di rifornimento, anzi.

UNA LIBERALIZZAZIONE AUSPICATA DA TEMPO

"La nostra Federazione è particolarmente interessata all'orientamento manifestato pubblicamente da autorevoli esponenti del Governo, in merito all’inclusione della distribuzione carburanti all’interno del pacchetto liberalizzazioni", ci ha detto Zavalloni ricordando che questa categoria è "tra la pochissime - se non l’unica - non solo a non opporsi alla liberalizzazione ed alla rimozione dei vincoli che ingessano il proprio mercato, ma addirittura a chiederla a gran voce, anche attraverso un proprio progetto di legge che l'estate scorsa ha saputo raccogliere le firme di oltre 650.000 cittadini". Si tratta di "Libera la benzina!", un progetto per chi segue i nostri colleghi di OmniAuto.it di cui vi ha tenuto costantemente informati.

UN IMPEGNO CORAGGIOSO

Quando Zavalloni parla di "Libera la benzina!" e delle numerose firme raccolte sottolinea l'impegno mantenuto costante, "anche a costo di scontrarsi a caro prezzo con gli interessi fortissimi di cui petrolieri ed i retisti sono titolari - dice -, a difesa dei privilegi e delle rendite di posizione che sono state garantite loro, finora, da ampie e autorevoli fette della politica, a tutto svantaggio degli automobilisti". Anche per questo la categoria, come ci spiega, segue "con interesse questo coraggioso tentativo che il presidente Monti ha tenuto ad annunciare come 'non timido' e che, per essere tale, non potrà che andare ad intaccare proprio quelle posizioni dominanti che finora hanno controllato e ingessato l’intera filiera - dalla culla alla tomba - fino alla formazione del prezzo finale dei carburanti".
Intanto la Presidenza Nazionale della Faib (Federazione autonoma italiana benzinai) è stata convocata per il 16 gennaio per discutere dell’analisi del nuovo quadro normativo e di queste ipotesi su ulteriori liberalizzazioni.

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