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Triumph Tiger Explorer: sfida al Re

La casa inglese punta a sovrastare la rivale BMW R1200 GS

Moto - News: Triumph Tiger Explorer: sfida al Re

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I dati parlano chiaro. La regina del 2011 in Italia è stata la BMW R 1200 GS. Una supremazia ineluttabile che ha portato le altre case a dover effettuare dei ragionamenti in proposito.

La Triumph, forte dell’ottimo successo ottenuto con la Tiger 800 e 800 XC (best seller in Europa), decide di alzare il tiro, portando alla ribalta la nuovissima Tiger Explorer 1200. L’obiettivo è chiaro e conclamato: scalzare dal trono la casa dell’Elica. D’altronde, se il mercato chiede, le case rispondono.

Presentata all’ultimo salone Eicma di Milano, la Tiger Explorer 1200, sostituisce la pur recente 1050, sposando le linee della sorella minore da 800cc, ed entrando di prepotenza in una porzione di mercato dura e vivace.

Motore rigorosamente a tre cilindri da 1215cc, in grado di sviluppare 135 cavalli all’albero a 9000 giri/min, ed una coppia massima di 121 Nm a 6400 giri/min. Un propulsore che, per la prima volta nella storia della casa inglese, fa debuttare il sistema di accelerazione “ride by wire”, che gestisce il Cruise Control, l’ABS disinseribile (sarebbe impensabile percorrere tratti sterrati con l’ABS connesso) ed il controllo di trazione.

Il telaio è tubolare in acciaio, mentre la forcella si presenta con steli da 46mm Kayaba rovesciati, mentre al posteriore, il mono – sempre Kayaba – è regolabile sia nel precarico che in compressione. A frenare la nuova Tiger 1200 ci pensa un doppio disco flottante all’anteriore da 305mm, con pinze Nissin a 4 pistoncini; al posteriore, disco singolo da 282mm, con pinza Nissin a 2 pistoncini.

Da sottolineare poi il forcellone monobraccio e la trasmissione finale a cardano. Una soluzione che consente di ridurre gli intervalli di manutenzione. Maggior resistenza che si traduce – secondo quanto riportato dalla casa – in 6000 km in più.

Tecnicamente quindi, la Explorer ha tutte le carte in regola per poter insidiare il trono della R 1200 GS. La battaglia allora, si sposta su altri due punti nodali: estetica e funzionalità. L’ammiraglia di casa BMW ha dalla sua un carattere ben definito, un’estetica che abbina elementi di design puri (come il doppio faro anteriore) ad altri figli di scelte tecniche (l’architettura Boxer del motore). Riuscirà la Triumph a caratterizzarsi allo stesso modo?

L’aspetto è muscoloso ed imponente, con un frontale ben evidente, caratterizzato dal doppio gruppo ottico, e da un mini-becco che svolge efficacemente la sua funzione di elemento di design. Al posteriore balza subito all’occhio lo scarico esagonale in una linea generale che non si discosta molto dalla sua antagonista BMW.

La Triumph ha comunque carattere. Bisognerà attendere le prime prove per capire se riuscirà a spodestare la BMW R1200 GS.

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