Pirro: mi ha guidato Simoncelli

AUDIO Michele dedica la sua prima vittoria a Marco, alla sua famiglia, al team

Pirro: mi ha guidato Simoncelli

L’immagine di Michele Pirro che taglia in prima posizione il traguardo a Valencia ricorda quella si Sete Gibernau in Sud Africa 8 anni fa. Quella volta era stato Daijiro Kato ad esserne andato, oggi era Marco Simoncelli a guardare la gara dal cielo. Tutti e due hanno corso con il ricordo del compagno di squadra nel cuore e hanno cercato di onorarlo con l’unica cosa che sapevano gli avrebbe fatto piacere, una vittoria.

Penso che Marco lo apprezzi – dice Michele – lui correva, dedicargli qualcos’altro non avrebbe senso”. Per il pilota di San Giovanni Rotondo ha corso insieme al Sic: “è stato una gara lunga, ero solo in testa e ogni tanto parlavo a Marco, gli dicevo ‘mi raccomando non mi mollare’. Poi ho cercato di diventirmi guidando, come faceva lui”. E Simoncelli non lo ha abbandonato, è passato insieme a lui sotto la bandiera a scacchi, sorridendo dalle sue carene, il numero 58 sul suo casco.

Penso sia una vittoria speciale, soprattutto per il team, per Gresini che ha passato dei giorni così difficili – continua Pirro – Mi sono impegnato al massimo, fin dal primo giorno sono partito a testa bassa, ieri ci tenevo a fare la pole position, poi Marco oggi ha fatto il resto”. Non è stato un Gran Premio come un altro “quello che è successo in Malesia non si può cancellare – spiega – il dolore rimarrà per sempre. Fausto non voleva neanche correre oggi, ma io e la squadra gli stiamo stati vicini e l’abbiamo convinto a venire. Non avrebbe avuto senso stare a casa, Marco amava questo mondo e non c’è modo migliore di ricordarlo se non in questo modo”. Gresini e Pirro si sono abbracciati, ma non si sono detti nulla “in questi momenti le parole sono inutili”.

Quella di oggi è la prima vittoria in Moto2 per Michele, che era già salito sul podio a Silverstone. “Mi aspettavo di più da questa stagione – ammette – soprattutto con il team campione del mondo. Un po’ di colpa è anche mia, ma non conoscevo la metà delle piste, e la moto non è sempre stata competitiva. Ma non ho mai mollato, ce l’ho sempre messa tutta anche quando non si vedeva dalle posizioni che occupavo”.

L’unica cosa certa nel suo futuro è l’inizio del corso in Polizia la prossima settimana. “Offerte per correre non ce ne ho e io vorrei rimanere in Moto2 per puntare al titolo – rivela – Spero che qualcuno mi offra un’altra possibilità, altrimenti arriveranno altri piloti col portafoglio che abbasseranno ulteriormente il livello di questa categoria”.

 

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