Rossi: il mio casco è un abbraccio al Sic

Le due grafiche si fondono in una sola: "domani spero di dedicargli una bella gara"

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Il ricordo del Sic passa per Valentino da una sera di qualche mese fa, nel paddock di Le Mans, il sabato sera. I due erano usciti dalla Safety Commision e Stoner e Lorenzo avevano attaccato duramente Simoncelli per il suo stile di guida, a loro dire, troppo aggressivo. Marco non era d’accordo e lo stava dicendo all’amico “anch’io non ero dalla parte di Casey e Jorge – racconta Rossi – ma chiesi un piacere a Marco. ‘Domani tutti gli occhi saranno puntati su di te, gli dissi, cerca di non fare nessuna stupidata, stai tranquillo almeno per una gara”. Il Sic rassicurò Vale “non preoccuparti, ho capito e sono d’accordo con te”. Il giorno dopo cadde trascinando a terra con sé Pedrosa che si fratturò una clavicola. “Era fatto così – sorride il Dottore – era uno istintivo”.

Da oggi Valentino porta con sé in moto una parte di Marco, quelle due strisce rosse sul casco che identificavano il pilota di Coriano. Il suo simbolo, il suo volto quando era in moto: “mi piace molto, è sicuramente quello che ha il significato più importante fra tutti i caschi che ho usato nella mia carriera – spiega il pilota di Tavullia – Ne ho parlato con Aldo Drudi e abbiamo scelto la parte del casco di Marco più rappresentativa, le due strisce rosse davanti. Non volevano indossare il suo casco, quello è stato e sarà sempre solo suo, così abbiamo voluto fondere le due grafiche”. Un abbraccio fra i due amici che si rinnoverà a ogni giro, ogni frenata, ogni piega.

La speranza di Valentino è che quel casco riesca anche salire sul podio domani “ma mi basterebbe fare solo una bella gara da potergli dedicare”. I presupposti fanno ben sperare dopo la seconda fila conquistata: “oggi è stata una giornata abbastanza buona, il pomeriggio abbiamo affrontato un turno difficile, né asciutto né bagnato, era difficile capire quale fosse il grip della pista – sottolinea Vale - Però verso la fine sono riuscito a spingere per qualche giro e a migliorare il mio tempo. La seconda fila è un buon risultato e il distacco dagli altri piloti, a parte Stoner, non è troppo grande”.

Caseu ha dimostrato di avere una guida molto redditizia sul toboga spagnolo. “Casey è sempre molto bravo quando ci sono delle condizioni difficili, o per la pioggia o perché l’asfalto non offre grande aderenza – evidenzia Rossi - Qui riesce a fare derapare molto bene la moto nelle lunghe curve a sinistra e soprattutto a trarne vantaggio. Tutti facciamo scivolare il posteriore ma solo lui riesce a essere più veloce, per un verso fa parte del suo stile dall’altro ha una grande confidenza con la sua moto. Io non ci riesco in questo momento, devo prima risolvere altri problemi per riuscirci”.

La sua Desmosedici è comunque migliorata rispetto a quella dei test invernali, dove l’anno scorso aveva avuto la sua prima presa di contatto. “Rispetto all’anno scorso sono andato più forte – conferma - anche se le condizioni sono peggiori, i vantaggi sono soprattutto in accelerazione mentre ho perso un po’ di confidenza all’anteriore, in entrata. Sono problemi che conosciamo e che cercheremo di migliorare già a partire da martedì”.

Questi pregi e difetti si riflettono nel tempo sul giro: “sono molto veloce nella seconda e terza parte del tracciato, quelle più guidate, mentre perdo nella prima e nell’ultima – continua Valentino - faccio fatica a frenare forte e la moto si impenna troppo in accelerazione in uscita dal tornante”. Domani un buon risultato potrebbe essere a portata di mano: “vedremo che tempo farà, le previsioni sono brutte, se correremo sul bagnato saremo sicuramente competitivi – incrocia le dita – Ma, a parte Pedrosa e Stoner, gli altri piloti non sono così lontani, neanche sull’asciutto. Dobbiamo solo cercare di migliorare ancora un po’ il setup e fare una bella partenza, sarà una gara lunga”.

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