IL RICORDO: Matteoni parla di SIC

L'ex pilota, oggi preparatore, parla di Simoncelli ad inizio carriera


Massimo Matteoni è un volto noto nel paddock. Ex pilota di ottimo livello nella 250 - era uno dei "re di Misano" e finì 4° nel GP di Jugoslavia  con una Yamaha-Bimota - da anni è un preparatore di grande livello nella 125. Da lui abbiamo ricevuto questo ricordo di Marco Simoncelli, che volentieri pubblichiamo.


Ricordo Marco quando veniva tutti i giorni nella mia officina per aggiustare la bici o lo scooter e passava l'intera giornata a lavorare con noi, le bugie dette a Paolo, suo papà, quando gli chiedeva come era andata la scuola mentre lui aveva passato la giornata tra i motori.

Ho iniziato a fare correre Marco con una Hondina nel Campionato Italiano e trofeo Honda, in quell'anno abbiamo fatto il nostro primo test in Ungheria e ricordo di non essermi mai arrabbiato tanto in vita mia…..sbagliava tutto, veniva dalla minimoto e di moto da corsa non capiva davvero niente, era un "TESTONE" ma con un gran cuore.

Poi durante il viaggio di ritorno in macchina con suo papà sono riuscito a fargli capire perché sbagliava e come doveva utilizzare la moto, non è stata un'impresa facile ma da qui è iniziato il nostro percorso.

La gara successiva arrivò il podio e questa fu una grande soddisfazione per tutti, Marco da questa esperienza aveva imparato a seguire i miei consigli e soprattutto quelli di suo padre Paolo, da qui in avanti siamo andati sempre in crescedo sia di spirito che di carattere e Marco ne aveva di CARATTERE.

Abbiamo fatto tutto il possibile perché sia l'Italiano  che il trofeo Honda andassero nel migliore dei modi e alla fine siamo usciti VINCITORI.

Ci sono voluti enormi sacrifici soprattutto da parte di Paolo per poter comperare una Aprilia RS per fare il Campionato Europeo l'anno successivo, ma tutti i sacrifici sono stati ricompensati da Marco che ha fatto una stagione "unica".

Per raggiungere questo risultato io e il suo meccanico di fiducia Sanzio Raffaelli abbiamo saltato la gara del mondiale di Motegi per essere al fianco di Marco nell'ultima prova dell'Europeo e farlo diventare "CAMPIONE", non sono mancate le polemiche su questo titolo, siamo stati accusati di utilizzare pezzi speciali a pensarci bene in fondo è vero un pezzo speciale noi lo avevamo……MARCO.

Nello stesso anno Marco entrò nel mio Team al mondiale come sostituto dalla gara di Brno sino a fine campionato.

Con l'aiuto di Mario Pascucci l'anno successivo Marco partecipò alla sua prima vera stagione di MONDIALE facendo una discreta stagione considerando anche il poco budget disponibile, il suo miglior risultato fu un 4° posto a Valencia.

Non ho altro da giungere sulla sua carriera, il resto fa parte della storia e non trovo le parole per descrivere un ragazzo tanto sincero sia nei mie confronti che di tutti quelli che lo circondavano.

Marco non era un pilota qualunque  era un pilota sincero e di cuore, io e suo papà gli abbiamo insegnato i valori della vita e lui nel suo breve passaggio in questa terra li ha trasmessi a sua volta.

Ciao Marco insieme abbiamo fatte tante "calzate". Resterai sempre il numero 1 nel mio cuore come pilota ma soprattutto come un ragazzo sincero e spontaneo.

Ci rivedremo presto Ciao Marco.

Non so esprimere tutto il mio cordoglio alla sua famiglia e alla sua fidanzata, posso solo darvi un abbraccio e dirvi che vi sarè sempre vicino.

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