Non è riuscito a chiudere il poker di quattro Honda nei primi quattro posti Marco Simoncelli, che nel turno decisivo delle qualifiche sulla pista di Sepang si è dovuto accontentare della quinta posizione, dietro alla M1 di Colin Edwards. Il pilota di Coriano ha fermato il cronometro sul tempo di 2’02.105, a meno di un decimo dal texano, ma più lento del miglior giro fatto registrare nelle prove libere di questa mattina, quando era stato secondo, dietro al solo Pedrosa.
“Per quanto riguarda il passo di gara sono soddisfatto – dice il Sic – siamo riusciti a mettere a posto la moto e abbiamo lavorato bene sia il mattino che il pomeriggio. Andiamo bene sia col pneumatico duro che con quello morbido, domani decideremo quale usare in gara”. L’unica parte andata storta è stata quella del time attack, i giri veloci per cercare di agguantare la pole position. “Ho avuto un problema elettronico con la prima moto verso la fine del turno – spiega Marco – un sensore non funzionava e la mia Honda non andava più. Sono rientrato ai box e sono salito sulla seconda che aveva un assetto diverso e non mi trovavo ugualmente a mio agio”.
Come se non bastasse, qualche pasticcio di troppo ha definitivamente messo la parola fine alla possibilità di partire in prima fila. “Ho anche deciso di cambiare la gomma e metterne una nuova – racconta il romagnolo – è stata una decisione sbagliata col senno di poi, avrei fatto meglio a rimanere in pista, ho perso tempo e ho potuto fare solo un giro lanciato”.
Le prospettive di fare una bella gara però non mancano: “domani posso rompere le scatole a quei tre lì davanti” scherza riferendosi al trio del team interno Honda. “Il mio passo di gara è buono e qui non abbiamo problemi particolari per quanto riguarda il consumo del carburante”.
Quella di domani sarà l’ennesimo gran premio a ranghi ridotti, con Hopkins è già stato costretto a dare forfait, e Spies non è in ottime condizioni anche se scenderà regolarmente in gara. “Le tante cadute nelle ultime gare penso siano solo una coincidenza – commenta Simoncelli – Phillip Island è una pista difficile, con vento forte e freddo è facile cadere, qui il caldo si fa sentire, le condizioni sono difficili. Forse, per chi è tornato in Europa dopo Motegi, anche il fuso orario ha potuto influire provocando un po’ di stanchezza”.