Rossi torna sul luogo del... diletto

A Sepang Vale ha vinto la sua ultima gara in MotoGP e qui sono iniziati i guai con la Ducati

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Il circuito di Sepang ha un sapore agrodolce per Valentino Rossi. Sull’asfalto Malese ha conquistato la sua ultima vittoria in MotoGP, l’anno scorso battendo l’allora compagno di squadra Lorenzo nel giorno in cui conquistò il titolo di campione del mondo. Ma il circuito vicino a Kuala Lumpur è anche lo stesso in cui, a febbraio di quest’anno, è iniziato il calvario sulla Desmodedici. Il Dottore terminò entrambe le sessioni di test pre-campionato in 11° posizione, con il miglior tempo di 2’01.842 nella prima e di 2’01.469 nella seconda.

Non ero andato molto bene – ricorda Vale – ma non ero ancora al 100 per cento della forma, la spalla mi faceva male. Sarà importante scoprire a che punto siamo rispetto ad otto mesi fa, ma non sono ottimista. I problemi sono rimasti all’incirca gli stessi”. Le condizioni del tracciato potrebbero comunque non essere le stesse dei test: “bisognerà scoprire quanto grip offrirà l’asfalto – sottolinea – Sepang in questo senso è simile a Jerez, in inverno si va sempre più veloci dei tempi che si fanno in gara. Ma forse noi soffriamo meno degli altri questa differenza, potremo essere più vicini”. Un ulteriore aiuto potrebbe venire dalle condizioni climatiche, sempre incerte: “con la pioggia sarei sicuramente più competitivo” conferma il pilota di Tavullia.

Il rammarico è grande per le cadute nelle ultime due gare: “a Motegi sarei potuto salire sul podio e a Phillip Island arrivare quinto – spiega – Avrebbe significato difendere il quinto posto in campionato, adesso Simoncelli e Spies mi sono davanti e non sarà facile superarli”. È strano sentire parlare  di quinto o settimo posto in classifica da un pilota che ha sempre e solo puntato alla vittoria. “Non si può fare altrimenti – rivela Valentino – bisogna prefiggersi degli obiettivi che siano realizzabili e questi sono quelli alla nostra portata adesso”.

Anche le condizioni del dito mignolo non sono migliorate rispetto all’Australia “è passato troppo poco tempo – lamenta – a Phillip Island ho dovuto fare molte iniezioni, domani vedremo quanto farà male e cosa fare”.

Lo sguardo inevitabilmente è rivolto al futuro, al 2012 dove debutteranno le nuove mille. “Il prossimo anno cambieranno molte cose – dichiara il Dottore – e speriamo in meglio. Sicuramente le mille mi piacciono di più, mi dà più gusto guidarle. Per sapere quale sarà il nostro livello dobbiamo aspettare i test di Valencia”.

Sempre in ottica futura, Rossi ha anche commentato la decisione di Marquez di non correre il prossimo anno in MotoGP, anche se ne avrebbe avuto la possibilità. “Ci sarà un’Honda in meno, meglio per noi – ha scherzato – Secondo me ha fatto la scelta giusta, avrei preso la stessa decisione, è ancora molto giovane e ha molto tempo davanti a sé”. Valentino però mette in guardia il futuro avversario: “non creda di battermi facilmente fra due anni, spero di essere ancora in pista e lottare con lui”. Nonostante la differenza di età: “effettivamente Marc aveva tre anni quando io ho debuttato nel motomondiale. Penso che sarà un protagonista anche in MotoGP, mi ricorda Pedrosa, ma con più cattiveria nei sorpassi”. Un talento che può essere paragonato a quello dell’attuale gotha della classe regina: “Marquez ha 18 anni e penso sia più forte di me, Stoner e Lorenzo alla stessa età. Ma è anche vero che ha molta più esperienza di noi a quei tempi, ha iniziato a correre prestissimo”.

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