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Carlo Pernat ha esaminato il Gran Premio di Australia e lo ha diviso in tre punti, parlando del successo di Stoner e della Honda, dello spettacolo (scarso) fornito dalla classe regina e del matrimonio Rossi-Ducati. Come al solito le posizioni prese dal manager genovese sono piuttosto nette e, per quanto riguarda il terzo punto, sicuramente ardite, anche se non del tutto nuove. Altri infatti hanno suggerito a Valentino di rompere il matrimonio con la Rossa, una cosa che non ci trova concordi: il nove volte iridato ha l'obbligo di provarci nel 2012 con la moto che la casa di Borgo Panigale sta costruendo seguendo le sue indicazioni.
"Il campionato è finito in anticipo, giusto così, anche se Lorenzo avrebbe voluto lottare fino alla fine. Il mondiale non sarebbe finito in Australia, ma onore alla coppia più forte. C'è da dire che se Stoner non fosse arrivato alla Honda la Yamaha sarebbe in testa. Cinque anni di Pedrosa non sono serviti alla Honda per vincere. Il secondo punto di cui parlare riguarda lo spettacolo: continua ad essere molto brutto. Questa cosa dovrebbe far pensare molto. L'arrivo della CRT è un toccasana, anche se da punto di vista tecnico francamene io non sono favorevole. Nel giro di tre anni i costi si abbatteranno, forse le case costruttivi spariranno e forniranno solo i motori. Come la F.1 ha fatto degli errori e sono tornati indietro, così faremo noi perché certi costi non sono più sostenibili.
Il terzo punto è la situazione Ducati: peggiora di volta in volta, non si può collaudare una moto sul campo. Un divorzio sarebbe comprensibile in questo momento. Fossi nel management di Rossi andrei da Lucio Cecchinello, prenderei una Honda, la pagherei e andrei a correre. Non so quali siano i contratti fra Valentino, Ducati e Marlboro, ma hanno tutti e tre da perdere. Questo è forse uno di quei matrimoni in cui il divorzio potrebbe anticipare polemiche che a poco a poco stanno arrivando".
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