Stoner, 2° titolo: la tempesta perfetta

Gara e Campionato nel giorno del suo compleanno sulla pista di casa: "è incredibile"

Il sole squarcia le nuvole mentre sul podio risuona l’inno australiano, sul gradino più alto Casey Stoner guarda i suoi tifosi che hanno invaso il rettilineo di arrivo di Phillip Island. Il suo sguardo scorre quasi incredulo sulle facce dei tifosi che lo applaudono, il suo sorriso sembra quasi imbarazzato, le emozioni lo colpiscono senza tregua mentre i pensieri affollano la sua mente. Ieri gli avevano chiesto se ricordava il giorno in cui Doohan, nel 1998, vinse qui il titolo della 500, “sinceramente non ho immagini chiare di quel momento” aveva candidamente risposto. Oggi, a tredici anni di distanza, ha potuto scoprire cosa si prova sulla propria pelle.

Un’occasione unica – Il fato ha intrecciato per tutta la sua stagione i suoi fili per arrivare a questo momento, il 16 ottobre, lo stesso giorno in cui Casey è nato 26 anni fa. “Non sono molte le persone che possono vivere una giornata come questa – ammette – festeggio il mio compleanno, il titolo mondiale e la vittoria della gara, per di più in casa mia, insieme alla mia famiglia”. Una giornata perfetta, una di quella in cui il mondo sembra esistere solo per te: “incredibile che capiti tutto nello stesso tempo”.

La Honda – Dodici mesi fa il Kanguro festeggiava la vittoria con la Ducati, sarebbe stata l’ultima con la Desmosedici, poche settimane e il passaggio alla Honda. “Quando ho firmato, un anno fa, non mi aspettavo di poter essere così competitivo – rivela – sapevo che sarei salito su una buona moto, ma vincere tutte queste gare non potevo immaginarmelo”. Salire sulla moto giapponese è stata un’avventura: “era tutto nuovo – ricorda – il team, la moto, ma è andata subito bene fin dai test invernali”. Un crescendo senza stecche, un assolo fatto di 11 pole position, 15 podi e 9 vittorie in 16 gare.

Casey ha fatto quello che nessun altro è stato capace di fare, vincere un titolo in MotoGP con la Casa di Tokyo. “Pedrosa avrebbe potuto farcela prima di me, ma è stato sfortunato - dice dimostrando umiltà – Quest’anno sono salito su una moto che mi ha garantito grandi prestazioni, anche nei weekend dove andavamo male riuscivo a salire sul podio”. Un’accoppiata vincente che ha lasciato solo le briciole agli avversari.

Casey StonerLa perfezione non esiste – Nel giorno del trionfo, Stoner riesce a trovare anche qualche pecca: “in gara non sono stato veloce come mi aspettavo, le temperature era basse e nel primo giro ho preferito non rischiare con le gomme fredde”. La sua superiorità non è mai stata messa in discussione, unico pilota a essere riuscito a scendere sotto il 1’31”, quando è incominciata a cadere qualche goccia di pioggia ha potuto amministrare il vantaggio. “E’ stato complicato guidare in quelle condizioni –spiega – ma le gare che mi sono piaciute di più in questa stagione sono state Laguna Seca e Brno”.

Il primo e l’ultimo delle 800 – Con la vittoria del titolo, Stoner apre e chiude da campione del mondo l’era delle 800, la prima volta era stata al debutto della nuova cilindrata, nel 2007 sulla Ducati. “Ma questa vittoria è meglio – dichiara – è arrivata in modo diverso, sono riuscito a essere più competitivo in ogni gran premio. Il primo titolo è come un sogno, il secondo la realtà”.

Il rivale – Un pensiero va all’incidente che ha coinvolto Lorenzo nel warm up e gli ha consegnato il titolo su un piatto d’argento. “Mi rende triste quello che gli è successo, non avrei voluto vincere così – sono le parole dell’australiano – Non credevo che avrebbe riportato danni così gravi, spero di rivederlo in pista già in Malesia”. Casey è andato a trovarlo nel medical center, prima che fosse trasferito a Melbourne “siamo rivali in pista ma ho un buon rapporto con lui, non mi fa piacere quello che gli è successo”.

Nuovi stimoli – Il prossimo anno arriveranno le mille ma “io non ho bisogno di nuovi stimoli per vincere” sottolinea sorridendo. Nessun rimpianto per una cilindrata che lo ha visto dominatore per vittorie “la 800 non mi mancherà, anche se sono contento di essere stato così veloce in questi cinque anni – ammette - Le mille mi piacciono di più, c’è più potenza e si guidano facendole derapare. So che avrò una buona moto e sarà una nuova occasione per confermarmi al vertice”.

Nuova moto, nuova cilindrata e lo stesso Stoner, con il numero 1 sulla carena e nuovi record da battere.

I numeri del Campione

Prima gara: 1989 (il debutto nei circuiti di dirt-track)

Primo Gran Premio: 2001 GP d’Inghilterra (125)

Prima pole position: 2003 GP d’Italia (125)

Primo giro veloce: 2003 GP di Catalogna(125)

Primo podio: 2003 GP di Germania(125)

Prima vittoria: 2003 GP di Valencia (125)

Primo titolo del mondo: 2007 (MotoGP)

Gran Premi disputati: 160 (30 in 125, 31 in 250 e 99 in MotoGP)

Giri veloci: 30 (3 in 125, 1 in 250 e 26 in MotoGP)

Pole position: 37 (2 in 125, 2 in 250 e 33 in MotoGP)

Podi: 78 (10 in 125, 10 in 250 e 58 in MotoGP)

Vittorie: 39 (2 in 125, 5 in 250 e 32 in MotoGP)


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