Rossi-Stoner: cambio della guardia

Una vittoria domenica sarebbe, per Casey, la quinta di fila. Come Valentino


Cambio della guardia. Se Casey Stoner dovesse vincere anche quest'anno, qui a Phillip Island, sarebbero per lui cinque successi consecutivi. Pareggerebbe i conti con Valentino Rossi, che ci è già riuscito con qualche stagione d'anticipo, risultando imbattibile dal 2001 al 2005 (compresi). Praticamente un cambio della guardia, con Marco Melandri (vincitore nel 2006) a far da cerniera tra le due epoche. Che cosa ha reso Valentino invincibile per un quinquennio, e perché Stoner lo è diventato, dopo di lui? Stoner che, tra l'altro, a differenza di Valentino, con le piccole cilindrate del Mondiale in Australia non ci è mai riuscito?

“Con le moto più potenti, tra me e Phillip Island si è creata subito armonia - ha raccontato il leader del mondiale -. A quelle velocità, percorro le curve – soprattutto alcune – più velocemente di chiunque altro”. Cercherà di riuscirci anche quest'anno, ovviamente, perché “vincere davanti al pubblico di casa ha un sapore particolarmente dolce”. E dolcissimo sarebbe vincere il titolo, che è a portata di mano: per esempio, se lui salisse sul gradino più alto del podio, e Lorenzo, l'unico rimasto a contendergli la corona, non concludesse meglio che quarto. “Difficile” afferma Stoner. “E' una possibilità, ma molto tenue”. Neanche tanto, a pensarci bene, visto che qui, con le 800cc, la Yamaha non ha mai vinto, e Lorenzo neppure. Scaramanzia?

“Mi darò da fare per vincere” ammette Stoner  “ma senza pensare alle conseguenze”. Le previsioni del tempo lasciano immaginare il solito week-end australiano: possibilità di pioggia 50 per cento il  venerdì, 70 il sabato, trenta la domenica. E, soprattutto la domenica, temperature basse: minima sei gradi, massima sedici. “Il freddo non è determinante: ci si può difendere” -ragiona Stoner -. "Quello a cui davvero bisogna stare attenti è il vento, che soffia in modo incostante e rende ogni giro diverso da quello precedente”. Ma che forse, quando passa il campione di casa, trattiene il respiro.

Ed a proposito: c'è una ragione nota, per quella frenata balorda che, a Motegi, il respiro lo ha fatto trattenere a tutto il suo garage, quando era sembrato che Stoner dovesse perdere il controllo della Honda, proprio in staccata: a Motegi, Stoner aveva scelto di utilizzare dei dischi freno con la pista di maggiore larghezza, perché quelli più sottili sul tracciato giapponese si raffreddano troppo rapidamente. Maggiore massa significa perdita più lenta di calore, ma anche maggiore inerzia in caso di scuotimento: ed è stato proprio così che un colpetto alle pastiglie le ha allargate. Qui, non succederà: Phillip Island è un altro di quei circuiti nei quali il raffreddamento dei dischi è molto veloce ma, vista l'esperienza giapponese, Stoner ed i suoi hanno deciso: piccolo è bello.

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