Rossi: io e Ducati non ci arrendiamo

Valentino difende il matrimonio: "vincere sarà bellissimo, abbiamo ancora carte da giocare"


Gli occhi non sono più quelli dell’innamorato al primo appuntamento mentre accarezza per la prima volta le curve della sua amata, al loro posto c’è la consapevolezza del marito che si prende sulle spalle la riuscita del rapporto, deciso a non lasciare intentata nessuna strada. Anche i matrimoni da favola hanno i loro alti e bassi e quello fra Valentino e la Ducati non fa eccezione, anche se fino ad oggi la pista ha mostrato solo il lato negativo dell’unione. Rossi però vuole finalmente potersi godere quanto meno la luna di miele, fino adesso posticipata.

Nessun divorzio – Se c’è una sicurezza è quella che non è ancora il momento di parlare di separazione. “E’ ancora troppo presto – toglie ogni dubbio Valentino – anche se i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative. Sarebbe arrendersi troppo presto, penso che abbiamo ancora tempo, oltre a un contratto di un anno, per migliorare e ancora alcune carte importanti da giocare”. Se c’è una dote che il Dottore ha dimostrato di possedere in questa stagione è la pazienza: “voglio vedere i frutti del nostro lavoro – continua – certo che se i risultati non cambiassero neppure il prossimo anno, bisognerebbe prendere una decisione”.

Un anno senza vincere – E’ il primo anno che la Ducati, con l’800, non vince neanche un Gran Premio, mentre questo infelice record è una novità nella carriera di Vale. “Ma quando quel momento arriverà mi darà un gusto doppio” dice sorridendo Valentino, che però non coltiva illusioni per le ultime gare del 2011. “Realisticamente sarà difficile vincere, ma soprattutto i prossimi due GP ci daranno indicazioni importanti. A Sepang e a Valencia ho già provato la Desmosedici nei test pre-stagione e potremo toccare con mano se stiamo andando nella giusta direzione”.

Un solo telaio – Buone indicazioni arrivano anche da Nicky Hayden che a Jerez negli scorsi giorni ha provato la GP12 con il telaio in alluminio. “Mi è piaciuto – conferma l’americano – c’è ancora tanto da lavorare ma abbiamo fatto un buon passo avanti”. Non si tratta di una struttura Deltabox, come era stato ipotizzato da alcune voci, ma dello stesso elemento che Rossi usa dalla gara di Aragon. “Non esiste nessun altro telaio al momento – sono le parole del campione di Tavullia – anche se Ducati ha delle idee e proveremo qualcosa di nuovo nei test a Valencia”.

Il mignolo infortunatoUn dito in meno – Intanto Valentino pensa ai guai col mignolo della mano sinistra, fratturato a Motegi, che gli ha impedito di provare la GP12 a Jerez. “Dopo l’infortunio del 1995 praticamente non ho più l’articolazione fra le due ossa – spiega – Non ci siamo resi subito conto che fosse rotto perché la radiografia fatta al medical center in Giappone era molto imprecisa, l’ho scoperto il martedì dopo la gara in Italia. Non riesco ancora a stringere il manubrio come vorrei, avverto un po’ di dolore, ma sempre meno giorno dopo giorno”.

Speranze sull’isola – A parte gli acciacchi fisici, Motegi ha dato indicazioni positive e il lavoro sul bilanciamento ha risolto in parte i problemi della GP11.1. “A Phillip Island serve molta trazione e in Giappone siamo riusciti a trovare un setup che ci ha soddisfatto anche in questo senso” dice Rossi. Inoltre la Ducati si adatta particolarmente bene al circuito australiano, vincendo tutti i Gran Premi qui disputati dall’introduzione delle 800. “Speriamo in un buon risultato” conclude Vale, un piccolo cadeau per riscoprirsi ancora innamorati.

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