Ferrari come Ducati: "test nei GP!"

Tombazis come Preziosi: costretto a sperimentare in gara soluzioni per il 2012

Scagli la prima pietra chi, quest'anno, non ha pensato che la Ducati stesse sprecando il suo tempo facendo sperimentazione durante i Gran Premi.

Ce ne siamo tutti resi conto: da un certo punto del campionato in poi  i distacchi fra Valentino Rossi ed i suoi rivali sono aumentati invece di diminuire ed a volte solo un precipitoso ritorno ad assetti più normali  la domenica mattina nel corso del warm-up, ha consentito al numero 46 di disputare gare onorevoli, seppure non brillanti.

La deduzione, inevitabile "questi qui si sono persi", non ha aiutato né Rossi né Jeremy Burgess a lavorare, ma anche se non vera del tutto la voce popolare qualche fondo di verità l'aveva. Del resto a conferma di ciò c'è il detto "chi non lavora non sbaglia", e la Ducati stava appunto lavorando...

Ma ora, alla vigilia del Gran Premio di Australia che offrirà il primo match ball a Casey Stoner, ci si potrebbe chiedere: cosa ha portato tutto questo lavoro?

Una risposta l'ha data lo stesso Valentino quando qualche Gran Premio fa, esattamente dopo quello di Brno, disse "stiamo lavorando per il futuro, gettando le basi per il 2012".

Sembrava una bestemmia, ed invece era esattamente ciò che stava pensando anche la Ferrari, pure lei reduce da una stagione tutt'altro che esaltante.

"Ci aspettano cinque corse di esperimenti - ha detto ad Autosport Nikolas Tombazis, responsabile del progetto Ferrari 2012 - siamo stati troppo conservativi e ciò ci ha chiuso le menti verso ulteriori sviluppi. per questo nel futuro saremo molto più aggressivi".

Attualmente dunque la Casa di Maranello è totalmente concentrata sulla prossima stagione.

"Alcuni componenti sono in fase di realizzazione, quelli principali...avendo capito che il mondiale 2011 è andato il nostro sforzo è per il prossimo. Quando Stefano Domenicali ha visto il modellino ha esclamato: wow!".

Dove è che abbiamo sentito già queste parole? Ah, sì, ci sono state ripetute sia dall'ingegner Filippo Preziosi che da Valentino Rossi. Ora resta solo da vedere se il nove volte iridato se ne uscirà con una esclamazione di sorpresa quando vedrà - e non crediamo che manchi ormai troppo tempo - la prossima MotoGP terminata. Rimane solo un dubbio su cosa ci farà vedere la Ducati nei tre restanti Gran Premi dell'anno: Australia, Malesia, Valencia. Perché, a questo punto, se sarà possibile crediamo proprio che la Rossa a due ruote non rinuncerà a sperimentare lo sperimentabile.


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