Luca Fabrizio: il sogno di Motegi

Il fratello di Michel Fabrizio racconta le emozioni del suo primo GP

La prima volta in un mondiale. Una prima volta nel GP più strano che il calendario del Motomondiale potesse offrire, vistre le polemiche. Ma se per paura delle radiazioni chi ha potuto rinunciarci l'ha fatto e tutti gli altri ci sono andati tappandosi il naso, per Luca Fabrizio (fratello 18enne del pilota Suzuki SBK Michel) questa era "un'occasione alla quale non si può rinunciare”.

Chiamato come wildcard alla classe 125GP con il team WTR Ten 10 Racing di Modena, Luca è volato in Giappone ad esaudire un sogno che fino a poco prima sembrava irrealizzabile, quello di provare un'Aprilia 125 GP prima che finisse nel dimenticatoio.

luca fabrizioIl capotecnico di WTR Ten10 Racing Tiziano Altabella, era stato scettico.

“Avevo un po’ paura, sono sincero – ha ammesso Altabella dall'alto dei suoi 25 anni di carriera di cui 13 al Motomondiale - quando ho saputo che Luca avrebbe corso la gara di Motegi. Ho pensato: come gestirò un ragazzo con esperienze totalmente diverse dal motomondiale? E invece Luca ha molta voglia di fare e mi ha motivato. Gli avevo preparato una moto “semplice” ma ho avuto molta soddisfazione nel portarlo avanti a piccoli passi. Era da molto tempo che non mi capitava di lavorare con un ragazzo così!”.

Salire in sella ad una 125GP senza aver mai fatto un solo giorno di test...

Com'è essere al mondiale?

“L'ambiente del paddock della 125 è piacevole – risponde entusiasta Luca Fabrizio - sembra un paddock di casa, un CIV! I big si vedono, ma poco.. Ho fatto piacevoli conoscenze, come Pedone, Perrello e gli altri, come il mio simpaticissimo compagno di squadra Sturla Fagerhaug. L'unico riferimento italiano (dopo il mio capotecnico) è stato il mio amico Gigio Morciano, con il quale mi sono confrontato molto e insieme a lui il giovedì pomeriggio ho fatto 2 giri di pista a piedi. Abbiamo osservato e studiato tutto con molta attenzione. Insieme a Gigio, alcuni Giapponesi ci hanno fermato e ci hanno chiesto di fare le foto con loro e poi l’autografo, penso come segno di riconoscimento per essere andati nella loro terra!”.

Com'era l'atmosfera all'interno del box, c'era tensione?

“Ho trovato calma e serenità: tutte le persone del Team WTR mi hanno aiutato e mi hanno dato consigli. Ho ascoltato soprattutto Tiziano che mi ha insegnato molto e mi ha aiutato a capire come si guida una 125GP, anche attraverso la telemetria; che bello studiarla e poi andare in pista e correggere gli errori! “

La tua prima gara di mondiale è stata come l'avevi già vista nei tuoi sogni?

“Sono contento della mia gara. Ho fatto esperienza e giro dopo giro capivo sempre di più la moto. Ho stretto veramente i denti negli ultimi 10 giri per il gran dolore alle mani perché durante le prove avevo avuto uno stiramento del tendine e una infiammazione alla mano sinistra. Sono riuscito a concludere la gara e al penultimo giro, a gomme finite, ho girato a 4 decimi dal mio best lap. Peccato che ho sbagliato la partenza: poco prima di partire ho dovuto cedere la mia casella a Vinales e io ho preso il posto di Ohnishi, che era assente. Facendo lo spostamento, la mia moto si è imbrattata e così ho perso il gruppo che mi avrebbe aiutato a 'togliere' ancora un po’ ! E' stato il mio grande errore di tutto il weekend, dovuto all’inesperienza”.

(nella foto: Luca a Motegi. In basso: con Loris Castellucci, Team Manager WTR)


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