Giugliano: "Ed ora la Superbike!"

Il campione della FIM Cup Superstock debutta a Portimao nella categoria superiore


Continua la serie di vittorie di piloti italiani in una delle classi più combattute del Mondiale Superbike, ovvero la Superstock 1000. Dopo Vittorio Iannuzzo, Michel Fabrizio, Lorenzo Alfonsi (che vinsero il titolo quando era valido come Europeo), Alex Polita, Niccolò Canepa e Ayrton Badovini è toccato a Davide Giugliano, giovane romano di 22 anni a conquistare la FIM Cup in sella alla Ducati  1198  del team Althea.

Lo ha fatto piazzandosi "soltanto" quinto: "Sentivo molto la tensione. - ci ha detto Giugliano dopo la gara - Fatto il primo giro mi sembrava di averne fatti dieci! Sapevo quello che dovevo fare ma quando sono stato in corsa è stato tutto più difficile. Sentivo un miliardo di problemi che ovviamente non c'erano ed ho girato molto piano. Dopo il traguardo ho pensato che questo titolo l'avevo meritato perché ho cambiato il mio moto di vivere e di fare il pilota".

Davide, che è nato a Roma nel quartiere di Torpignattara da dove si è trasferito a Marino - è stato sempre molto veloce sin da quando nel 1997 ha cominciato a correre con le minimoto per passare poi alla Superstock 600 e 1000, oltre che nella breve parentesi nella Supersport.

Giugliano finish"Sarei potuto arrivare a questo traguardo prima ma ho fatto errori di gioventù. Sono stato mal guidato ma anche io ho sbagliato in passato. Se ci fosse stato qualcuno che mi avesse dato consigli giusti avrei evitato errori. Quest'anno il team Althea mi ha dato una grande opportunità. Loro sanno il lavoro che si fa con ragazzo di 20 anni e sono stato in grado di tirare fuori tutto il talento che c'è in me. Ho capito il valore delle persone che sanno fare il proprio lavoro".

Ora per lui si aprono le porte della Superbike, forse addirittura da Portimao: "Il titolo significa che sono cresciuto ed ho ben chiaro cosa significa fare il pilota professionista. La Superbike non mi spaventa, anzi. Avrò uomini e mezzi ad alto livello e il mio impegno se in Superstock è del 100%,  lì deve essere del 150%. La grande difficoltà che potrò incontrare è il confronto con gente esperta. Fare una staccata con Checa e Biaggi è molto differente da farla nella Superstock".

Giugliano è anche consapevole delle difficoltà ma ha un obiettivo abbastanza chiaro: "In un team come questo non ti puoi permettere di fare errori di valutazione. Dopo poche gare, devi portare dei risultati importanti nonostante tu sia giovane. Punto a lavorare in modo tale da finire nei primi cinque nelle ultime gare del 2012".

I suoi riferimenti come piloti sono Kevin Schwantz, Valentino Rossi e Casey Stoner ma nel 2012 potrebbe correre a fianco di Checa"Da Carlos posso imparare come gestire in modo perfetto il week end di gara. Guida totalmente diverso da me ma se giro con lui penso di prendere qualcosa. Due piloti gestiti nel modo giusto come fanno in questo team non sono un problema. Infatti nella squadra Althea rapporti umani sono prevalenti, e i problemi che possono sorgere si possono risolvere".

Idee chiare ma anche consapevolezza che la Superbike necessita di duro lavoro. E se vediamo cosa ha fatto Ayrton Badovini - pilota del team BMW Motorrad Italia - attualmente nono nel mondiale Superbike, c'è da pensare che anche per Davide Giugliano (e i giovani italiani in genere) i sogni non siano così irrealizzabili.

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