Pedrosa: oggi è stato tutto perfetto

Dani guida l'armata Honda, Lorenzo resiste: "ho migliorato ma non basta"


L’invincibile armata della Honda ha conquistato Motegi nella prima giornata di prove del Gran Premio del Giappone. Sul circuito dove la Casa dell’ara dorata non è mai riuscita a vincere dall’introduzione delle 800, quattro suoi piloti sono davanti a tutti dopo il secondo turno di libere. Se nella mattina era stato Stoner il più veloce, nel pomeriggio l’australiano ha dovuto arrendersi, per soli 54 millesimi, al suo compagno di squadra Dani Pedrosa.

Nella prima sessione lo spagnolo era finito quarto, dietro alla Ducati di Hayden, ma nella seconda parte della giornata è riuscito a fare il passo avanti decisivo, migliorando di quasi un secondo il suo tempo. Alla fine il cronometro si è fermato su 1’46.790, che gli ha permesso di precedere, oltre a Casey, anche Dovizioso e Simoncelli.

Oggi abbiamo fatto delle buone prove – ha commentato soddisfatto Dani - siamo partiti bene già nel turno della mattina e nel pomeriggio sono riuscito a migliorare molto il mio tempo nel pomeriggio. La cosa importante è che siamo riusciti a trovare un buon setup e sarà fondamentale se domani le condizioni meteo cambieranno e non potremo più provare sull’asciutto”.

Contro la flotta delle Honda, l’unico a resistere è stato Jorge Lorenzo con il suo brigantino coi colori della Yamaha. Il campione del mondo in carica ha confermato la quinta posizione in entrambe le sessioni di libere e il suo miglior tempo è di poco più di mezzo secondo più lento di quello del connazionale. Jorge non si aspettava una lotta così serrata per le prime posizioni, alla fine dei due turni la classifica vede sette piloti racchiusi in meno di un secondo.

Sono riuscito a migliorare molto il mio tempo dal turno del mattino a quello del pomeriggio – ha spiegato il maiorchino - ma non è ancora abbastanza. Siamo tutti molto vicini e sarà un fine settimana difficile per riuscire a lottare per il podio e la vittoria. Abbiamo provato alcune cose sulla moto per migliorare la stabilità in frenata e in curva, siamo riusciti a fare un piccolo passo avanti, ma dobbiamo fare di più”.

Peggio è andata al suo compagno di squadra, Spies è stato vittima di un’intossicazione alimentare prima di partire per il Giappone. Già sull’aereo era stato male e la situazione è peggiorata durante il secondo turno di prove libere. “In rettilineo mi sembrava di guidare come dentro un tunnel, era tropo pericoloso restare in pista” ha spiegato l’americano, che ha interrotto la sessione per affidarsi alle cure della Clinica Mobile.

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