Rossi: a Motegi si può voltare pagina

Vale è ottimista su una pista che piace a lui e alla Ducati, Lorenzo: "il titolo non è ancora perso"


La prima defezione nel Gran Premio del Giappone è stata quella di Casey Stoner che non si è presentato alla conferenza stampa di apertura. Nessun tardivo atto di ribellione o protesta, un semplice ritardo del volo gli ha impedito di esserci. Intanto c’è già stata la prima scossa di terremoto, come rivela il team manager della Suzuki Paul Denning su Twitter, che ha sdrammatizzato con una battuta: “non è stata molto forte, non ha rovesciato la mia birra”.

Con il leader della classifica assente, tutta l’attenzione è stata catalizzata da Valentino Rossi, che anche a Motegi sarà in sella all’ultima evoluzione della GP11.1 con il telaio in alluminio. Il debutto ad Aragon della nuova ciclistica non è stato dei più positivi, come ammette il Dottore: “veniamo da una brutta gara, il risultato non è stato quello che ci aspettavamo. Purtroppo in Spagna abbiamo avuto problemi di trazione e ho distrutto il pneumatico verso la fine della gara. Qui sarà completamente diverso, dobbiamo capire le condizioni della pista”.

Motegi è una pista che nelle scorse stagioni si adattava particolarmente bene alle caratteristiche della Ducati, che qui ha conquistato quattro vittorie in MotoGP, più di Honda e Yamaha. E anche a Valentino non dispiace: "anche l’anno scorso ad Aragon ho avuto problemi. A Motegi invece ho fatto una buona gara e sono salito sul podio, terminando non lontano dal vincitore, spero di fare qualche passo avanti con la Ducati e riuscire a migliorare”.

Qualche indicazione sulla corretta messa a punto potrebbe averla ricavata anche dai test top secret sulla mille a Jerez la scorsa settimana. Cosa abbia provato è avvolto nel mistero e Rossi non fa alcuna rivelazione: “abbiamo raccolto alcuni dati in previsione della Desmosedici del prossimo anno, adesso cercheremo di chiarirci le idee il più possibile nelle ultime gare”.

Ben altri problemi affliggono Lorenzo, che resta aggrappato con le unghie e con i denti ai sogni iridati. Casey ha 44 punti di vantaggio e Jorge rende merito all’avversario: “Casey ha vinto molte gare ed è salito sul podio più di ogni altro pilota è normale che abbia così tanti punti in classifica. Forse è troppo tardi per lottare con lui per il Campionato, ma ci sono ancora quattro gare da disputare e 100 punti da assegnare. Bisogna dare il massimo e lottare per la vittoria in ogni Gran Premio, tutto è ancora possibile”.

La rincorsa inizia a Motegi, dove il maiorchino è riuscito a vincere solo nel 2009 mentre l’anno scorso non è salito sul podio. “Questa è una pista difficile per la Yamaha – spiega - perché ci sono molte accelerazioni e lunghi rettilinei, ma veniamo qua molto motivati per lottare per la vittoria, vedremo cosa succederà”.

Chi non ha nulla da perdere è Alvaro Bautista che sta disputando la sua migliore stagione in MotoGP su una Suzuki che molti davano per finita. Dopo l’infortunio in avvio di stagione, lo spagnolo ha trovato velocità e fiducia nei suoi mezzi. “Nelle ultime gare abbiamo ottenuto dei buoni risultati e siamo stati costanti – ha detto -  il nostro obiettivo è quello di continuare su questa strada e avvicinarci al secondo gruppo, quello con Dovizioso e Simoncelli. Qui l’anno scorso mi sono classificato 7°, ma adesso sono più competitivo. È una buona pista per la Suzuki e spero di riuscire a fare un buon risultato”.

La gara di Motegi ha un significato speciale per i piloti giapponesi in griglia, lo ricorda Shinichi Itoh, collaudatore Honda e wild card per questo Gran Premio: “dopo quello che è successo a marzo, correre questo fine settimana mi sembra un sogno. Cercherò di fare del mio meglio e di dare una speranza a tutti quelli che hanno sofferto”. Gli fa eco Hiroshi Aoyama, pilota del team Gresini: “voglio ringraziare tutti quelli che sono venuti a correre qui, credo sia stata una decisione difficile ma significa molto per gli appassionati giapponesi. Per me è la gara di casa, un appuntamento molto importante. Lo scorso anno ero infortunato e non ho potuto correre come avrei voluti. Adesso, dopo l’incidente, di Assen, mi sento molto meglio e spero di fare una gara migliore di quella della scorsa stagione”.

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