"Rossi? non esistono marziani"

AUDIO  Parla Melandri: "Se non hai fiducia non importa quanto hai vinto, non guidi"

"Rossi? non esistono marziani"

Nella vita a volte c’è bisogno di una svolta, di avere il coraggio di abbandonare un mondo che ti ha dato tanto ma non ha più niente da offrirti. Marco Melandri ne è l’esempio vivente, tredici anni passati nel motomondiale, un titolo iridato in 250, le grandi speranze in MotoGP e poi la fine del sogno. Il ravennate ha deciso di reinventarsi, per non trovarsi imprigionato in una gabbia, anche se dorata. Prototipi addio, le derivate di serie hanno saputo offrirgli nuovi stimoli, una seconda vita dove poter ancora vincere e divertirsi.

Marco, cosa ha significato da un punto di vista personale andare in Superbike?

È stato un cambiamento grande, importante e piacevole. Quando riesco a essere più veloce in moto e mi diverto anche nella vita privata sono più rilassato, d'altronde le moto sono tutta la mia vita. Sono venuto in Superbike per ritrovare l’adrenalina e riuscire a vincere ed è quello che è successo”.

Anche il rapporto col pubblico è diverso.

È fantastico fare le conferenze stampa nel Paddock Show a fine gara, il giovedì firmare gli autografi. Mi ricorda quando da bambino vedere un pilota era un’emozione unica e adesso l’idea di dare la stessa sensazione a qualcun altro è una sensazione bellissima”.

C’è qualcosa che ti manca della MotoGP?

No, assolutamente”.

Però i fantasmi del passato a volte ritornano, le parole di Rossi sulla Ducati ricordano le tue su quella stessa moto. Non credi?

Io non seguo quello che dice Valentino però guardo le gare e che ci siano delle difficoltà è evidente. Non esistono marziani, anche i piloti sono esseri umani, quello che fa la differenza è un’insieme di cose. Non esistono la moto migliore e la peggiore, l’importante è che ti dia fiducia, poi i risultati vengono. Se non hai fiducia, non importa quanto hai vinto, non riesci a guidare. Quello che non mi piace è che ai miei tempi fui messo in discussione solo io, adesso solo la moto. Non penso che il pilota sia a suo agio, vanno più piano che a inizio anno, anche se hanno fatto tre moto e Valentino sta meglio fisicamente. Questo non è normale, ma nessuno si chiede il motivo, non mi sembra corretto”.

Parliamo del 2012, Yamaha o BMW?

Non lo so, ne sento dire di tutti i colori. Un giorno Aprilia, un altro Yamaha, un altro ancora BMW, ti posso dire che anche Suzuki ha chiesto di me e abbiamo parlato anche con Kawasaki. Per me l’importante è capire i programmi di Yamaha e mi hanno garantito che per Imola mi faranno una proposta”.

Il termine ultimo è questo fine settimana?

Prima di Magny Cours vorrei definire la mia strada e iniziare a preparare tutto prima di Portimao per potere provare”.

Si può essere competitivi anche in un team privato?

Lo sviluppo è fondamentale, un team da solo senza una Casa alle spalle faticherebbe molto. Per noi, che dobbiamo ancora rincorrere un po’ per essere al top, è fondamentale l’aiuto di Yamaha Giappone”.

Cos’è mancato quest’anno?

Il vantaggio che ha avuto Checa quest’anno è quello di potere sfruttare le gomme morbide, le 4 cilindri col freddo strappavano gli pneumatici mentre lui riusciva a fare tutta la gara. Questo è stato il nostro limite più grosso. Penso che in questo momento abbiamo più margine di miglioramento sulla meccanica che sull’elettronica”.

Imola è alle porte, la tua ultima gara in questo circuito è stata nel 1999 sulla 125, e hai vinto.

Ai tempi mi piaceva molto, adesso sono curiosi di vedere com’è l’asfalto nuovo perché l’anno scorso hanno lamentato tutti grossi problemi. È la pista più vicina a casa, corro davanti al mio pubblico e non vedo l’ora, sarà molto emozionante”.

 


{mp3}2011/settembre/melandri1{/mp3}

Audio: 


Articoli che potrebbero interessarti