Aragon: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Lorenzo si arrende, Stoner domina e Rossi pensa al futuro


I dintorni di Aragon sembrano i deserti dell’Arizona, ma non c’è spazio per i duelli, non in MotoGP. A Stoner piace la parte del cavaliere solitario e lo mette in chiaro fin dal venerdì. Poco da fare per Pedrosa e Lorenzo, che possono solo seguire le sue tracce da distante. Sotto il cielo spagnolo, la Ducati porta un’altra novità, se alluminio dev’essere, alluminio sia. Rossi parte dai box e all’arrivo non sembra troppo soddisfatto del cambiamento.

IL BELLO – Contro il logorio di una gara della MotoGp niente di meglio di un aperitivo a base di Moto2. Sotto il punto di vista tecnico convince poco e non si sa ancora quanto possa preparare per la classe regina, ma lo spettacolo è garantito. Sorpassi, derapate, sbandate, un mucchio selvaggio di piloti con il coltello tra i denti e un buon numero di italiani nella mischia. Insomma, tutto quello che ti aspetteresti dalla MotoGP.

IL BRUTTO – Aprilia ha vinto il suo 19° titolo costruttori nel Motomondiale, e potrebbe essere l’ultimo. Scomparsa la 250 in favore della Moto2, nel 2012 sarà la 125 ad andare in pensione e non ci sarà più nessuna moto di Noale in pista, non succedeva dal 1985. Va bene i cambi dei regolamenti, va bene puntare sulla Superbike, ma una Moto3, almeno, non potreste regalarcela?

Per una volta concedeteci un giudizio puramente estetico. La livrea del team Repsol disegnata dallo stilista Davidelfin  era al limite dell’inguardabile, del resto bastava un’occhiata al suo sito per accorgersi di non essere di fronte al nuovo Armani

IL CATTIVO – La cattedrale nel deserto – letteralmente – del Motorland Aragon risplende di luce propria, anche perché la corrente elettrica latita. Di recentissima costruzione, la struttura lascia tutti al buio, con buona pace di un campionato mondiale. Una figuraccia, incredibile non riuscire fare fronte a un’emergenza del genere in tempi stretti. Fra due settimane c’è Motegi e lì i problemi potrebbero essere ben altri. I piloti sono tutti fiduciosi, beati loro.

Jorge LorenzoLA DELUSIONE – Lorenzo ha alzato bandiera bianca. “Stoner merita il titolo” ha detto e gli consegnerà il numero 1 con grande sportività. I suoi sogni iridati si sono spenti definitivamente, dopo che a Misano aveva ricominciato a sperare: la Yamaha non regge il passo delle Honda, almeno non sempre. La soddisfazione di un altro podio, con Spies alle spalle, e la certezza di non mollare mai non sono abbastanza per rendere la pillola meno amara.

LA SORPRESA – Dopo delle qualifiche opache non ce lo aspettavamo così davanti, Bautista è scattato 11° e ha terminato 6°. Ancora una volta è il migliore degli “altri”. Ma la sorpresa vera potrebbe fargliela la Suzuki, Alvaro ha dichiarato che “sta lavorando sulla 1000”.

L'ERRORE – Spiace parlare un’altra volta di un infortunio di Capirex, che salterà sicuramente il GP di Motegi. Una staccata in discesa, un piccolo errore di valutazione e la ruota anteriore della sua Ducati cozza con quella posteriore di Elias. Tutti e due a terra, ma è Loris ad avere la peggio sbattendo con la spalla che tanti problemi gli sta dando in questa stagione.

LA CONFERMA – Carbonio, alluminio, retrotreno modificato, bilanciamento diverso, cambio seamless, partenza dai box. Non cambia niente, la Ducati è sempre lì. Dietro. Di conferme del genere Valentino ne farebbe volentieri a meno, e noi con lui.

IL SORPASSO – Sceglietene uno a caso dalla gara di Moto2, sono stati troppi per ricordarseli tutti. Se proprio ne volete uno dalla MotoGP, la lotta Hayden, Bautista e Barbera qualcosa ha offerto, ma con ancora negli occhi quello che hanno fatto vedere Marquez & Co. è troppo poco.

LA CURIOSITA' – Elena Rosell ce l’ha fatta, è stata la prima donna spagnola a riuscire a qualificarsi per una gara di Mondiale. L’ultima quota rosa risaliva al 2003, quando in 250 correva Katja Poensgen.

IO L'AVEVO DETTO – La battuta è di Valentino Rossi a un giornalista che gli faceva notare come tutti i piloti in conferenza stampa il giovedì avessero gli occhi azzurri. “Speriamo di averli ancora dello stesso colore al ritorno da Motegi!” Noi speriamo di non doverla rimettere in questa rubrica!

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