Lorenzo e Spies: andiamo a Motegi

Yamaha conferma la presenza del suo team ufficiale al Gran Premio del Giappone

La “ragion di stato” ha vinto, il Gran Premio del Giappone a Motegi si farà e la griglia di partenza della MotoGP non registrerà nessuna defezione. Saranno sicuramente della partita Jorge Lorenzo e Ben Spies, come dichiarato questa mattina dalla Yamaha in un comunicato. Dopo il sì del team satellite Tech3, anche quello ufficiale ha confermato la presenza dei suoi due piloti sul Twin Ring di Motegi il 2 ottobre.

Il campione del mondo in carica, che per primo si era opposto alla trasferta giapponese dopo il disastro che aveva colpito l’intera area a marzo, è tornato sui suoi passi, come aveva fatto in precedenza anche il suo rivale Casey Stoner. Dopo la conferma della presenza di Lorenzo, quella dell’australiano è quanto mai probabile, anche solo per non regalare i 25 punti in palio al suo più diretto avversario in classifica.

A prescindere di chi taglierà per primo la linea del traguardo, sono i piloti a essere usciti sconfitti in questo braccio di ferro durato mesi. Da una parte le Case giapponesi e la Dorna, dall’altra i piloti che in un primo tempo si erano presentati compatti per dire il loro no. Ma le fila si sono presto rotte, sotto le pressioni dei costruttori decisi a non perdere il Gran Premio di casa.

Chi aveva il contratto da rinnovare per il 2012 non ha potuto far altro che fare buon viso a cattivo gioco, “ho paura, come tutti nel paddock, ma ci andrò” è la frase che ripetevano a denti stretti. Le ultime speranze erano riposte in Lorenzo, Stoner e Rossi, che con la loro decisione avrebbero potuto fare pendere la bilancia dalla parte dei piloti. Jorge si è battuto per poi alzare bandiera bianca, Stoner ha ritrattato e Rossi ha apettato.

È Valentino l’unico che potrebbe ancora decidere di non correre a Motegi, ma la sua sarebbe una presa di posizione ormai fuori tempo massimo e che non potrebbe più cambiare niente. Il pressing a cui sono stati sottoposti i piloti è stato decisivo, soprattutto perché non sono riusciti a restare uniti mantenendo una posizione comune. La loro opposizione è stato un castello di carta, crollato al primo refolo di vento.

Ancora peggio è andata ai piloti delle classi minori, la lettera mandata da quelli della Moto2 non sembra avere mai ricevuto risposta, mentre in  125 molti sono i minorenni, che si ritrovano tra gli obblighi contrattuali e il divieto dei genitori preoccupati per la salute dei proprio figli. L’ultimo colpo di scena, la decisione di spostare la data della conferma definitiva per l’iscrizione in Moto3 per il prossimo anno al giovedì prima del Gran Premio di Motegi. Come dire: chi non vuole venire in Giappone può starsene a casa anche il prossimo anno.

Le preoccupazioni sulla trasferta a Motegi non riguardano solo i piloti della due ruote, il circuito di proprietà della Honda ospiterà il 18 ottobre un appuntamento dell’IndyCar Series. Danica Patrick ha espresso le sue preoccupazioni sulle pagine dello StarTribune: “sono in ansia – ha ammesso – Ci hanno detto di non mangiare carne, e probabilmente varrà anche per le verdure e la frutta. Ho letto di livelli di radiazioni nove volte superiori alla norma nei funghi e ogni giorno c’è un terremoto”. Anche nelle quattro ruote però i piloti eseguiranno gli ordini che vengono dall’alto: “ho chiesto che ci sia un piano di emergenza nel caso dovessimo fuggire. Ma sono solo un pilota e vado dove devo andare”.


Articoli che potrebbero interessarti