Rossi, oggi è il giorno della verità

Valentino proverà la nuova GP12.1 col nuovo telaio al Mugello


La Ducati è oggi al suo secondo giorno di test a porte chiuse nel circuito del Mugello. Il fatto che la prova avvenga al riparo da occhi indiscreti è la conferma, indiretta, che la casa di Borgo Panigale farà scendere in pista una versione profondamente rivisitata della GP12, cioè la versione 1000 della GP11.1 che corre con Rossi ormai dal Gran Premio d'Olanda. Dopo lo shakedown di Franco Battaini oggi o forse domani toccherà a Valentino Rossi.

La scelta di Rossi di far debuttare in anticipo il prototipo 2012 agonisticamente non ha pagato, ma quantomeno la Ducati ha capito che la nuova moto non sarebbe stata competitiva la prossima stagione con la guida pulita del nove volte iridato. Tanto che nel paddock circola la voce che il pesarese ci abbia voluto correre proprio per far toccare con mano la realtà ai dirigenti bolognesi. Del resto Vale non si può mettere a costruire un telaio personalmente, come suggerisce scherzosamente la foto a fianco.

Sia come sia la GP12 è stata "bruciata", ed a Misano è intervenuto anche Maurizio Arrivabene, in rappresentanza dello sponsor, ad assicurare che una nuova moto sarà messa in cantiere per Rossi.

Come sarà questa moto, che tipo di telaio avrà, è questione di lana caprina.

La Ducati, è vero, è da sempre attaccata alla sua idee, al contrario della Honda che ha esplorato l'intero scibile motoristico: il bicilindrico nella Superbike, il telaio in traliccio di tubi, ma è errato credere che si fermerà di fronte ad un cambiamento.

Del resto l'attuale telaio, o meglio la forma dell'attuale telaio, così come il suo concetto, non è un'idea originale di Filippo Preziosi. Guardate questa immagine e ve ne renderete conto. Si tratta della Quantel Cosworth, ed utilizzava appunto una "fetta" di un motore Cosworth che era portante, proprio come il Ducati e serviva da unione fra una struttura scatolata in alluminio ed il forcellone posteriore. La guidò persino Phil Read.

Questo per dire che in meccanica è difficile inventarsi qualcosa di assolutamente originale. L'originalità può essere, a volte, data dai materiali, ma se si pensa che la Cagiva C590 aveva un telaio in carbonio, ed ancor prima la Suzuki corse nel mondiale 500 anch'essa con un telaio costruito di questo materiale (ricordate? sponsor Skoal Bandit), beh allora c'è poco da essere talebani sulle scelte tecniche.

Gli ingegneri copiano (loro dicono evolvono) l'uno dal lavoro dell'altro, perché l'ingegneria come la medicina, è il risultato del lavoro del tempo  ogni invenzione (riuscita o meno) fa da base alla successiva.

A volte, semplicemente, un'idea è troppo in anticipo sui tempi. Sono appunto i materiali a non essere abbastanza evoluti.

La domanda su come sarà dunque il prossimo telaio Ducati è comunque intrigante. Perché attualmente per inserire l'attuale motore in un "volgare" Deltabox in alluminio bisognerebbe rifare tutti gli attacchi. Interrogato in proposito Shuei Nakamoto ha detto che alla Honda ci vorrebbero tre anni!

Siamo sicuri che la Ducati ci metterà un po' meno tempo…

 

Articoli che potrebbero interessarti