Pedrosa non è un pilota avvezzo al gioco di squadra, se lo ricorda bene Nicky Hayden che nel 2006 rischiò di vedere sfumata la possibilità di conquistare il titolo dopo che Dani lo buttò a terra, alla penultima gara sulla pista di Estoril, dopo un sorpasso azzardato. Lo ha scoperto Casey Stoner oggi, con lo spagnolo a precederlo sul traguardo facendo da spalla a Lorenzo e togliendo altri 4 punti al compagno di squadra.
A togliere ogni rimanente dubbio sulla sua condotta è lo stesso pilota di Barcellona: “in gara mi interessa solo la mia posizione, non quella di Jorge o Casey, io punto al miglior risultato possibile. Penso che debba vincere il pilota che va più forte e in questo momento è Casey, se vincesse il Mondiale sarei contento, perché guida la moto che io ho sviluppato lo scorso anno. Ma mi piacerebbe anche una vittoria di Lorenzo che è un mio connazionale”.
Per quanto riguarda la gara Dani non è soddisfatto del suo risultato e soprattutto delle prestazione della sua RC212V. “Abbiamo fatto un cambiamento alla forcella e non è andato bene – spiega Pedrosa – anzi siamo peggiorati. Fin dal primo giro ho capito che non avrei potuto tenere il passo di Jorge e Casey, si chiudeva il davanti e la moto derapava molto. La seconda parte di gara invece è stata buona, sono riuscito a migliorare il mio passo e ho ripreso Casey e a superarlo. Per i prossimi gran premi voglio recuperare la mia migliore forma fisica, soprattutto la forza e il tono muscolare alla spalla. Per quanto riguarda la moto dobbiamo riuscire ad essere più vicini in frenata, non penso al campionato ma solo gara per gara”.
Stoner è sfinito dopo la gara "ho accusato un grande calo fisico, frenavo sempre prima e la distanza prima da Lorenzo e poi da Pedrosa continuava ad aumentare. Nelle ultime gare ho spinto molto, soprattutto a Laguna e Brno, dove ho guidato in modo più aggressivo del normale. A questa fatica, si è aggiunta la lesione al collo che mi sono procurato ad Assen e di cui non mi sono completamente rimesso".
Nei primi giri Casey è andato coi piedi di piombo "sembrava iniziasse a piovere. Avevo un buon feeling, stavo girando dietro a Jorge e non sentivo l’urgenza di spingere. Poi, in modo improvviso, è subentrata la stanchezza. Era faticoso guidare nei punti di frenata e nei cambi di direzione. La moto funzionava bene e anche le gomme ma mi sentivo stanchissimo. Un calendario così serrato non mi ha permesso di allenarmi come avrei voluto e recuperare completamente. Spero di presentarmi a Aragon in piena forma".