Indy: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Stoner sorride, Lorenzo se ne va via col broncio, a Rossi non resta che piangere


L’America piace proprio a Stoner e dopo Laguna fa doppietta a Indy. Il circuito non piace a nessuno e il nuovo asfalto non contribuisce a modificare questa opinione. Lorenzo incomincia a vedere la riconferma del titolo ormai solo più col binocolo, ma c’è chi sta peggio. Rossi è l’ombra di se stesso e le Ducati conquistano il titolo di peggior moto del weekend. Per non farci mancare niente, registriamo anche la debacle dei nostri in Moto2. Fra pochi giorni c’è Misano, consoliamoci: peggio di così difficilmente potrà andare.

IL BELLO – Vedere guidare Stoner è uno spettacolo che ripaga – parzialmente – della mancanza di sorpassi. Scava le sue traiettorie fra le montagne di trucioli sull’asfalto, accelera dove gli altri parzializzano, guida con forza e sensibilità, la sua RC212V lo asseconda in ogni movimento. “Per vincere il mondiale non bastano i piazzamenti” aveva detto, missione compiuta e Lorenzo lo guarda da 44 punti di distanza.

IL BRUTTO – Opaca la gara di Jorge, questa volta non sbaglia la gomma, ma la cattiveria del Mugello sembra solo più un ricordo. Arranca, Spies lo salta come un doppiato qualsiasi, se la gara fosse durata ancora un giro sarebbe stato dietro anche a Dovizioso.

IL CATTIVO – Vale la pena di sobbarcarsi una trasferta di qualche migliaia di chilometri per correre su un tracciato al limite della praticabilità? Il nuovo asfalto fa più danni che altro, le Bridgestone perdono pezzi, il pubblico diserta le tribune e, con buona pace della sicurezza, per disegnare la curva ai piedi del banking non si trova nulla di meglio di un cordolo in metallo imbullonato. Austin spinge per entrare in calendario, forse nessuno sentirà la mancanza della vecchia Indy.

Un minuto di silenzio in ricordo di Claudio Castiglioni, fra la gara della Moto2 e della MotoGP. A rendergli omaggio sono in pochi, fra piloti e manager c’erano solo Capirossi, Pernat, Poncharal e Gresini. L’unica squadra a correre con il lutto al braccio è stato il Team Italia in 125. Per un uomo che ha dedicato tutta la vita a questo sport è onestamente troppo poco.

LA DELUSIONE – Ci eravamo illusi, a Brno con Iannone che vinceva in Moto2 e Sic e Dovi sul podio in MotoGP. A Indy tutto è tornato alla solita, sconsolante, normalità. Speravamo almeno in Corsi e Iannone, ma i loro – e i nostri - sogni di gloria sono naufragati in una mare di gomma.

LA SORPRESA – Dopo il terzo posto nel mondiale 125 lo scorso anno, di Pol Espargaro, passato in Moto2, si erano perse completamente le tracce. Gli unici punti al terzo Gran Premio, all’Estoril, poi il vuoto pneumatico. Ieri è risalito sul podio, la prima volta per lui con una quattro tempi. Bentornato, Pol.

Valentino RossiL'ERRORE – Fosse solo uno l’errore ci sarebbe da fare festa. Tutta la stagione della Ducati e di Rossi sembra un susseguirsi di sbagli. La GP11.1 va a singhiozzo, il cambio fa le bizze, tutte le Desmosedici tritano la gomma anteriore come fosse burro, Capirossi, Abraham e Hayden si fermano addirittura ai box, ma almeno Nicky riparte. Forse però siamo alla fine, cosa rimane ancora da sbagliare?

LA CONFERMA – La Cenerentola del campionato si sta togliendo qualche soddisfazione. Che la Suzuki fosse in crescita lo si intuiva già a Laguna e Brno, ma Bautista non era riuscito a terminare la gara. A Indy sì e, a parte le Honda e le Yamaha ufficiali, tutti gli altri erano dietro. Niente male per uno che si è spaccato un femore a inizio stagione e sembrava guidare una moto levata a forza dal pensionamento.

IL SORPASSO – Questa volta puntiamo sulla quantità: Bradl ne ha fatti ben 16 per passare dalla 22° alla 6° posizione. Niente male come rimonta, ma se vuole ancora vincere il campionato forse è meglio che la prossima volta inizi a spingere già dal sabato.

LA CURIOSITA' – Nelle qualifiche i tre piloti che sono partiti in prima fila, Stoner, Spies e Lorenzo, hanno girato tutti sotto il record della pista, di Pedrosa nel 2009.

IO L'AVEVO DETTO – Stoner non le manda a dire: “Indy è la pista peggiore del calendario”. Poi una soluzione per farsela piacere la trova. Non è nuovo a cambiare idea, qualcuno ha detto Giappone?

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