Rossi: "ho pensato di fermarmi"

Una moto inguidabile e problemi tecnici per Vale: "il cambio rimaneva in folle"

Per trovare un risultato peggiore bisogna sfogliare le statistiche e tornare indietro, fino al 2009, Gran Premio di Le Mans, dove le classifiche dicono che Rossi concluse la gara in sedicesima posizione. Ma per ottenere quel risultato, Valentino dovette prima cadere e poi scontare un ride through. Niente di questo è successo oggi sulla pista di Indianapolis dove è passato sotto alla bandiera a scacchi decimo, e poteva andare anche peggio se Barberà non fosse finito a terra in vista del traguardo.

Un tranquillo weekend di paura in cui il Dottore ha dovuto lottare contro una GP11.1 che non ha voluto più offrirgli quella confidenza che aveva sfiorato solo due settimane a Brno. “Se questo è stato il momento peggiore della stagione? Non lo so, fino a qui abbiamo l’imbarazzo della scelta” tenta di sdrammatizzare la Caporetto americana, ma il sorriso è quanto mai amaro.

Speravamo di andare meglio, avevamo fatto una piccola modifica nel warm up e la moto non era male, avevo un passo per potere stare con Bautista ed Edwards” niente di eccezionale, ma realisticamente l’accoppiata Rossi – Ducati in questo momento non può puntare a nulla di più. “Questo pomeriggio la moto era molto difficile da guidare, mi si chiudeva sempre davanti e poi non avevo trazione, ero veramente in difficoltà, avevo deciso di stare dietro” continua Valentino, che si è trovato alla prese anche con un problema tecnico. “Ho avuto un grosso problema al cambio – spiega - la moto mi rimaneva in folle e ho fatto due lunghi alla prima curva. Ho perso tanto tempo e per tutta la gara ho sempre dovuto lottare con la frizione”.

Un naufragio totale, peggiorato dai problemi al pneumatico anteriore di cui hanno sofferto tutte le Ducati e che ha costretto Capirossi e Abraham al ritiro e Hayden a uno stop ai box per cambiare le gomme. “Ho anche pensato di fermarmi – ammette Rossi - poi ho preferito continuare per prendere qualche punto”.

Che fosse un fine settimana difficile era stato chiaro fin dal venerdì e le qualifiche del sabato avevano peggiorato ulteriormente la situazione. “Io penso che la caduta di ieri mi ha rovinato tante cose – dice Vale - con questa moto si riesce ad arrivare fino a un certo punto, nel momento in cui cerchi di superare questo limite e andare più forte, cadi. Inoltre quando vai a terra devi ricominciare tutto da capo e riarrivare a quel livello non è immediato”.

Con il susseguirsi della gare i dubbi si accumulano, le certezze scompaiono, il male che affligge la Desmosedici del Dottore difficilmente potrà essere guarito solo con nuove regolazioni o un diverso setup. “Sinceramente non so più cosa possiamo fare – è la cruda analisi del campione - Da parte nostra abbiamo la coscienza a posto, abbiamo provato a fare di tutto, il mio team ha lavorato più in questo weekend che negli ultimi anni e mezzo con la Yamaha”.

Ma senza risultati, questa l’unica certezza che mette in discussione una volta di più il progetto GP12 come era stato pensato fino ad ora. La speranza è l’ultima a morire, sembra volere dire Rossi, in Ducati conoscono i problemi e stanno lavorando. “Qualcosa di nuova arriverà, speriamo presto” è l’unico augurio che può farsi Valentino in questo momento.


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